30 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “Tutte le mattine del mondo” ("Tous les matins du monde", Francia 1991) di Alain Corneau

La sentenza “O quam cito transit gloria mundi”, presente nel De Imitatione Christi, può riassumere in breve lo straordinario Tutte le mattine del mondo, capace di dare agli spettatori una lezione di vita tra le più profonde e intense. Si tratta di uno dei migliori film storici mai realizzati, anche grazie alla cura della messinscena: dalle ambientazioni alla fotografia, dalla sceneggiatura alla musica.

25 maggio 2017

CURIOSITA' IN SALA - Maggio 2017

Adorabile nemica (The Last Word) di Mark Pellington 

19 maggio 2017

FILM in home video - "Tentazioni d'amore" ("Keeping the Faith") di Edward Norton (USA 2000)

(contiene spoiler)

Esordio dietro la macchina da presa dell’attore Edward Norton, "Keeping the Faith" (letteralmente “Mantenere la fede”) è una commedia romantica a sfondo esistenzial-spirituale, scritta da Stuart Blumberg ed interpretata dallo stesso Norton insieme a Ben Stiller. Il primo veste i panni di un prete cattolico ed il secondo quelli di un rabbino ebreo, entrambi appassionati delle rispettive missioni, dallo spirito aperto ed innovatore, amici stretti e destinati ad innamorarsi della stessa ragazza...

17 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “Cresceranno i carciofi a Mimongo” di Fulvio Ottaviano (Italia 1996)

Ci sono film che passano alla storia. Altri - la gran parte - che si illuminano di un discreto successo per poi piombare nell’oblio del grande pubblico. Altri ancora, benché non siano altro che semplici commedie, nascondono nella trama e nella sceneggiatura qualcosa di sorprendente, del sapore di futuristica previsione, tale da farci domandare perché non abbiano riscosso maggiore successo.

12 maggio 2017

ARTE FIGURATIVA E CINEMA - La speciale banalità del reale

Quando Paul Cezanne decise di rinchiudersi in un totale e volontario isolamento nella cittadina di provincia di Aix en Provence, ormai il suo percorso creativo e artistico aveva intrapreso una modalità talmente intimistica e filosofica che né l’assenza di un pubblico di critici o ammiratori né la mancanza di un confronto con il mondo artistico-culturale assai fertile del periodo avrebbero potuto scoraggiarlo, turbarlo o anche solo distrarlo dal sua atto creativo. Proprio negli ultimi anni del suo romitaggio, infatti, Cezanne riuscì a fondere la sua arte con elementi di mera filosofia e poetica.

9 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “La sposa turca” ("Gegen die Wand") di Fatih Akin (Turchia 2004)

La sposa turca è senza dubbio, tra i film più recenti, uno di quelli che è riuscito a mettere maggiormente in evidenza l’inevitabile scontro tra la tradizione e la modernità. Come in ogni scontro, le vittime spesso non sono necessariamente militanti, molto spesso sono inermi e coinvolte loro malgrado in tale lotta. Nel film entrambi i personaggi principali, immigrati Turchi residenti in Germania, conducono la loro lotta di emancipazione da un passato che li opprime e imprigiona con diverse modalità. Il personaggio femminile di Sibel lotta per liberarsi da una tradizione familiare opprimente e, per ottenere la libertà di vivere come vuole, non esita a sacrificare la vita stessa. La sete di emancipazione e il disperato bisogno di affrancarsi da un mondo di origine, in particolar modo quello dei suoi familiari, che non soltanto non le appartiene più ma addirittura la castra, la soffoca e le è d’ostacolo nella sua autodeterminazione.

8 maggio 2017

FLASH sui film al cinema - "In Between", "Mal di pietre" e il ritorno di Kaurismaki

Libere, disobbedienti, innamorate (Bar Bahr) di Maysaloun Hamoud 
Il film narra le vicende di tre ragazze palestinesi che condividono un appartamento nella Tel Aviv di oggi. Il tono alterna momenti drammatici ad altri di maggiore leggerezza, la narrazione è coinvolgente, le attrici notevoli. Una riuscitissima opera prima che ha un’intensità espressiva in grado di mettere in discussione lo spettatore. Allucinante il titolo italiano: quello originale, Bar Bahr, può significare “tra terra e mare” o “né qui né altrove”; quello internazionale, In Between, si può tradurre con “nel mezzo”.

5 maggio 2017

EXTRATERRITORIALI - Una riflessione su Maurice Ravel

Il periodo situato tra gli ultimi anni del 1800 e i primi del 1900, che molti si aspettavano essere l’alba di una nuova epoca, ben presto – e con inevitabile mestizia - si rivelò per tutti essere il tramonto di un’altra. Effettivamente i colori tenui, sfumati ed opachi di un’alba ben si confondono con quelli di un tramonto… È tuttavia interessante riscontrare in tutte le arti di quel periodo il comune denominatore o di una esaltata esuberanza, di chi sognava o si aspettava l’inizio di chissà quale esaltante futuro, o i toni infettati da una certa malinconica tristezza. Il decadentismo, enorme corrente culturale al cui interno scorrono diverse sottocorrenti, dalle più disparate e divergenti tonalità, è indubbiamente la chiave di lettura per comprendere il crepuscolo di un’epoca, prima dell’oscurità del primo conflitto mondiale e le tenebre più profonde del secondo. In campo musicale le due correnti possono essere rappresentate dall’esaltante e mistica visione wagneriana, modello di riferimento per centinaia di musicisti contemporanei e successivi, e da quella più “simbolistico-intimista” in particolare dei francesi Maurice Ravel e Claude Debussy.

2 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “Un amore” di Gianluca Maria Tavarelli (Italia 1999)

Oltre alle teorie di Platone sull’amore (elaborate in particolare nel Simposio), sempre inconfutabilmente valide, sullo stesso tema risulta molto interessante il film di Gianluca Maria Tavarelli, Un amore, che richiama alla memoria un romanzo di Piero Chiara, Una spina nel cuore. Benché il film abbia una trama estremamente semplice, raccontando solo un rapporto d’amore di due personaggi in dodici piani sequenza, la profondità dello stile narrativo e una regia sapiente lo rendono delicato quanto malinconico. In molte di queste scene l’immedesimazione dello spettatore è forte e sentita, non solo perché da sfondo alle varie vicissitudini dei due protagonisti ci sono dei richiami a fatti di cronaca o costume del nostro paese (la storia si snoda dal 1982 al 2000) ma perché inevitabilmente alcune delle varie “scene” sono riproposizioni di vita che ogni spettatore ha probabilmente vissuto in modo similare.