Con questo film Roberto Andò si conferma come l'erede ideale dei grandi registi del giallo politico italiano, come Elio Petri, dai quali riprende la capacità di saper coniugare impatto emotivo e contenuti impegnati.
L'intreccio viene svolto in modo attento ed estremamente calibrato, il ritmo tiene avvinti per l'intera durata dell'opera, la vicenda scarta disinvoltamente tra realtà e finzione con tanto di inserti metacinematografici (non certo nuovi ma rivisitati in senso politico). Alla riuscita della messinscena contribuiscono in modo notevole la fotografia e la colonna sonora, come anche la scelta delle location, nonché la cura delle scenografie e dei costumi. Fondamentale poi l'apporto degli attori, tutti diretti al loro meglio, con menzione speciale per Renato Carpentieri.
L'intreccio viene svolto in modo attento ed estremamente calibrato, il ritmo tiene avvinti per l'intera durata dell'opera, la vicenda scarta disinvoltamente tra realtà e finzione con tanto di inserti metacinematografici (non certo nuovi ma rivisitati in senso politico). Alla riuscita della messinscena contribuiscono in modo notevole la fotografia e la colonna sonora, come anche la scelta delle location, nonché la cura delle scenografie e dei costumi. Fondamentale poi l'apporto degli attori, tutti diretti al loro meglio, con menzione speciale per Renato Carpentieri.
Pier
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