Quando non c’era bisogno di altro.
Personaggi, storie, contesti. Non c’era bisogno di altro. Nessun effetto speciale, né tecnologico né narrativo. Non sensazionalità sotto nessun profilo. Eppure quanto è arrivato fino alle viscere. Ha attraversato sangue, bile, tutti i liquidi corporei fino all’animo. Ha sovvertito certezze, illusioni, speranze e sogni. Ti guardi attorno e desideri tornare lì. Fra loro. Con tutti i loro mali. Anche quelli sì. I mali di allora, quei pugni in faccia e nello stomaco quanto sono preferibili alla sterilità odierna.
Non guardate questo film. Rischiate di star male se siete nostalgici di un profondo sentimento del reale.
Luana Di Gregorio
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