21 agosto 2013

APPROFONDIMENTI - Spie del 2012 a confronto: “Argo”, “Skyfall” e “La talpa” ("Tinker Tailor Soldier Spy")

Dal confronto tra tre film di spionaggio usciti nello scorso anno emergono modalità totalmente differenti di mettere in scena la figura cinematografica dell'agente segreto. 
“Skyfall” di Sam Mendes prosegue il percorso di rilettura del personaggio di James Bond, inaugurato nel 2006 da "Casino Royale" ed affidato da allora alla maschera granitica di Daniel Craig. Già la scelta dell'attore è stata chiaramente controtendenziale rispetto allo standard dello 007 cinico e fascinoso, ironico e dallo stile estremamente british rappresentato del trio Connery-Moore-Brosnan. Una scelta che si sta rivelando vincente proprio perché inserita all'interno di una consapevole reinterpretazione, che trasforma l’agente segreto più famoso del mondo da superuomo privo di scrupoli a persona con i suoi limiti e le sue emozioni. Questo nuovo Bond ha meno humor ma più cuore, perde il tocco dandy in favore di una virilità più rude, è amareggiato dalle delusioni, a tratti indurito ed incattivito dagli eventi, mostra segni di cedimento ed è provato dall'avanzare degli anni. Il suo volto è apparentemente meno espressivo, la sua mimica tende all'unidimensionalità ma i suoi occhi rivelano un vissuto emotivo estraneo ai suoi predecessori. In "Skyfall" 007 muore ed aspira alla resurrezione; il suo rapporto con la M di Judi Dench diviene ancor più esplicitamente quello di un figlio nei confronti della madre; per la resa dei conti con l'antagonista è costretto a tornare alle sue radici, ad affrontare il suo passato e riappropriarsi dei "feticci" della sua infanzia.
Totalmente agli antipodi i protagonisti de “La talpa” ("Tinker Tailor Soldier Spy") di Thomas Alfredson (dall'omonimo romanzo di John LeCarré), spie che assomigliano piuttosto a dei travet, colti nella loro quotidianità, osservati nei loro aspetti più dimessi come anche nei loro risvolti sofferti. A cominciare dal protagonista, un uomo avanti negli anni e abbandonato dalla moglie, interpretato da un impagabile Gary Oldman. Nel tratteggiare questo campionario umano il film assume la dimensione dell'affresco corale, mentre dal tessuto della narrazione si fa progressivamente strada una componente lirica, venata di soffusa malinconia. Perché il tema centrale della vicenda è l'amore, per quanto impossibile, perduto, tradito o magari ritrovato... Il magma dei sentimenti è comunque rappresentato sottotraccia e in questo risulta decisiva la misura interpretativa degli attori, giocata soprattutto sulla sottrazione.
“Argo” di Ben Affleck propone un approccio ancor differente, affidato alla prova dello stesso attore/regista  con barba e capello lungo nel ruolo di un agente segreto che rappresenta la perfetta via di mezzo tra il superomismo jamesbondiano e la malinconica ordinarietà delle spie ispirate a Le Carré: un uomo solido e al tempo stesso credibile, sicuro di sé ma senza strafare, determinato ma non privo di lacerazioni. Un personaggio che può a tutti gli effetti rientrare nella caratterizzazione archetipica dell'"eroe", in grado di permettere la proiezione identificativa allo spettatore ma senza chiedergli la rinuncia alla verosimiglianza e l'evasione nel mondo della pura fantasia.
Pier

2 commenti:

  1. Carmelo Pistorio23/8/13

    More solito, la tua prosa è animata da lirica immaginazione, che rende nitidi
    e vivi i diversi personaggi descritti. Hai proprio scolpito i vari ritratti
    delle spie 2012 e li hai immessi in un “affresco” pittorico.
    Mi piace il linguaggio ispirato al variopinto e suggestivo universo della
    pittura, come mi piace l'incisiva terminologia usata, che consente l'emersione
    delle intime sembianze del “campionario umano”, pervaso da “soffusa
    malinconia”.
    Ma il termine che mi è piaciuto di più è quell'"unidimensionalità", che balza
    fuori improvviso e spontaneo come il "perchè non parli!" di michelangiolesca
    memoria.
    Ciao e ad maiora. Carmelo.

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    1. Ti ringrazio di cuore per ciò che mi hai scritto. Mi fa piacere che hai apprezzato. Un abbraccio

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