19 novembre 2017

CINEFORUM - "La fille inconnue" ("La ragazza senza nome") di Jean-Pierre e Luc Daredenne (Belgio 2016)

Cineforum dal titolo Mito e realtà - incontro di domenica 19 novembre 2017 alle h 20:45.

29 ottobre 2017

CINEFORUM - "Il posto dell’anima" di Riccardo Milani (Italia 2003)

Cineforum dal titolo Mito e realtà - incontro di domenica 29 ottobre 2017 alle h 20:45.

30 settembre 2017

FLASH SUI FILM 2017: Delbono, Daranas, Gray, Kusturica

(Valutazione critico-esistenziale: SI+ / SI / NI / NO)

Vangelo di Pippo Delbono - SI

10 luglio 2017

NEWS - Cinequale interrompe le pubblicazioni

Cinequale interrompe momentaneamente le pubblicazioni. 

Buona estate a tutti i lettori!

21 giugno 2017

CURIOSITA' IN SALA - Giugno 2017

Quello che so di lei (Sage Femme) di Martine Provost

20 giugno 2017

FLASH SUI FILM 2017: Ozpetek, Provost, Amelio

Rosso Istanbul di Ferzan Ozpetek
Una sorta di giallo esistenziale, dalle atmosfere un po' cupe e sottilmente claustrofobiche, realizzato con indubbia professionalità. La messinscena è di spessore: dalle ambientazioni alla colonna sonora, dalla sceneggiatura agli attori. Ma il film lascia nello spettatore un senso di indeterminatezza rispetto al suo significato.

6 giugno 2017

FLASH sui film al cinema - "Tutto quello che vuoi" di Francesco Bruni e "Moglie e marito" di Simone Godano

"Tutto quello che vuoi" di Francesco Bruni
Dopo il non eclatante "Noi quattro" (2014), Francesco Bruni mette in immagini una vicenda che si situa sulla falsariga del riuscito "Scialla" (2011), con un adolescente un po' sbandato a confronto con un anziano che pian piano acquisisce per lui un ruolo simile a quello di un nonno.

30 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “Tutte le mattine del mondo” ("Tous les matins du monde", Francia 1991) di Alain Corneau

La sentenza “O quam cito transit gloria mundi”, presente nel De Imitatione Christi, può riassumere in breve lo straordinario Tutte le mattine del mondo, capace di dare agli spettatori una lezione di vita tra le più profonde e intense. Si tratta di uno dei migliori film storici mai realizzati, anche grazie alla cura della messinscena: dalle ambientazioni alla fotografia, dalla sceneggiatura alla musica.

25 maggio 2017

CURIOSITA' IN SALA - Maggio 2017

Adorabile nemica (The Last Word) di Mark Pellington 

19 maggio 2017

FILM in home video - "Tentazioni d'amore" ("Keeping the Faith") di Edward Norton (USA 2000)

(contiene spoiler)

Esordio dietro la macchina da presa dell’attore Edward Norton, "Keeping the Faith" (letteralmente “Mantenere la fede”) è una commedia romantica a sfondo esistenzial-spirituale, scritta da Stuart Blumberg ed interpretata dallo stesso Norton insieme a Ben Stiller. Il primo veste i panni di un prete cattolico ed il secondo quelli di un rabbino ebreo, entrambi appassionati delle rispettive missioni, dallo spirito aperto ed innovatore, amici stretti e destinati ad innamorarsi della stessa ragazza...

17 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “Cresceranno i carciofi a Mimongo” di Fulvio Ottaviano (Italia 1996)

Ci sono film che passano alla storia. Altri - la gran parte - che si illuminano di un discreto successo per poi piombare nell’oblio del grande pubblico. Altri ancora, benché non siano altro che semplici commedie, nascondono nella trama e nella sceneggiatura qualcosa di sorprendente, del sapore di futuristica previsione, tale da farci domandare perché non abbiano riscosso maggiore successo.

12 maggio 2017

ARTE FIGURATIVA E CINEMA - La speciale banalità del reale

Quando Paul Cezanne decise di rinchiudersi in un totale e volontario isolamento nella cittadina di provincia di Aix en Provence, ormai il suo percorso creativo e artistico aveva intrapreso una modalità talmente intimistica e filosofica che né l’assenza di un pubblico di critici o ammiratori né la mancanza di un confronto con il mondo artistico-culturale assai fertile del periodo avrebbero potuto scoraggiarlo, turbarlo o anche solo distrarlo dal sua atto creativo. Proprio negli ultimi anni del suo romitaggio, infatti, Cezanne riuscì a fondere la sua arte con elementi di mera filosofia e poetica.

9 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “La sposa turca” ("Gegen die Wand") di Fatih Akin (Turchia 2004)

La sposa turca è senza dubbio, tra i film più recenti, uno di quelli che è riuscito a mettere maggiormente in evidenza l’inevitabile scontro tra la tradizione e la modernità. Come in ogni scontro, le vittime spesso non sono necessariamente militanti, molto spesso sono inermi e coinvolte loro malgrado in tale lotta. Nel film entrambi i personaggi principali, immigrati Turchi residenti in Germania, conducono la loro lotta di emancipazione da un passato che li opprime e imprigiona con diverse modalità. Il personaggio femminile di Sibel lotta per liberarsi da una tradizione familiare opprimente e, per ottenere la libertà di vivere come vuole, non esita a sacrificare la vita stessa. La sete di emancipazione e il disperato bisogno di affrancarsi da un mondo di origine, in particolar modo quello dei suoi familiari, che non soltanto non le appartiene più ma addirittura la castra, la soffoca e le è d’ostacolo nella sua autodeterminazione.

8 maggio 2017

FLASH sui film al cinema - "In Between", "Mal di pietre" e il ritorno di Kaurismaki

Libere, disobbedienti, innamorate (Bar Bahr) di Maysaloun Hamoud 
Il film narra le vicende di tre ragazze palestinesi che condividono un appartamento nella Tel Aviv di oggi. Il tono alterna momenti drammatici ad altri di maggiore leggerezza, la narrazione è coinvolgente, le attrici notevoli. Una riuscitissima opera prima che ha un’intensità espressiva in grado di mettere in discussione lo spettatore. Allucinante il titolo italiano: quello originale, Bar Bahr, può significare “tra terra e mare” o “né qui né altrove”; quello internazionale, In Between, si può tradurre con “nel mezzo”.

5 maggio 2017

EXTRATERRITORIALI - Una riflessione su Maurice Ravel

Il periodo situato tra gli ultimi anni del 1800 e i primi del 1900, che molti si aspettavano essere l’alba di una nuova epoca, ben presto – e con inevitabile mestizia - si rivelò per tutti essere il tramonto di un’altra. Effettivamente i colori tenui, sfumati ed opachi di un’alba ben si confondono con quelli di un tramonto… È tuttavia interessante riscontrare in tutte le arti di quel periodo il comune denominatore o di una esaltata esuberanza, di chi sognava o si aspettava l’inizio di chissà quale esaltante futuro, o i toni infettati da una certa malinconica tristezza. Il decadentismo, enorme corrente culturale al cui interno scorrono diverse sottocorrenti, dalle più disparate e divergenti tonalità, è indubbiamente la chiave di lettura per comprendere il crepuscolo di un’epoca, prima dell’oscurità del primo conflitto mondiale e le tenebre più profonde del secondo. In campo musicale le due correnti possono essere rappresentate dall’esaltante e mistica visione wagneriana, modello di riferimento per centinaia di musicisti contemporanei e successivi, e da quella più “simbolistico-intimista” in particolare dei francesi Maurice Ravel e Claude Debussy.

2 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “Un amore” di Gianluca Maria Tavarelli (Italia 1999)

Oltre alle teorie di Platone sull’amore (elaborate in particolare nel Simposio), sempre inconfutabilmente valide, sullo stesso tema risulta molto interessante il film di Gianluca Maria Tavarelli, Un amore, che richiama alla memoria un romanzo di Piero Chiara, Una spina nel cuore. Benché il film abbia una trama estremamente semplice, raccontando solo un rapporto d’amore di due personaggi in dodici piani sequenza, la profondità dello stile narrativo e una regia sapiente lo rendono delicato quanto malinconico. In molte di queste scene l’immedesimazione dello spettatore è forte e sentita, non solo perché da sfondo alle varie vicissitudini dei due protagonisti ci sono dei richiami a fatti di cronaca o costume del nostro paese (la storia si snoda dal 1982 al 2000) ma perché inevitabilmente alcune delle varie “scene” sono riproposizioni di vita che ogni spettatore ha probabilmente vissuto in modo similare.

26 aprile 2017

CINEMA D'ESSAI - "Rumori fuori scena" ("Noises Off", USA 1992) di Peter Bogdanovich

Gli stratagemmi e gli escamotage della comicità sono numerosi e dei più disparati: Henri Bergson nel suo notevole saggio del 1900, Il riso (Le rire: Essai sur la signification du comique) ne offre una disamina quanto mai appropriata e profonda. Eppure non si può non rimanere sbalorditi nel leggere o assistere ad una qualsiasi commedia di Plauto (vissuto dal 255 al 184 ca. a.C.) e constatare che certe esilaranti modalità comiche siano nate proprio allora, oltre 22 secoli fa. Ciò che infatti Plauto era riuscito a sublimare era l’elaborazione del cosiddetto metateatro o teatro nel teatro. Trasformando alcuni personaggi (in particolare la figura del servo) in astuti manovratori di destini rende il pubblico partecipe e complice delle trame farsesche. Non c’è infatti comicità più sublime che quella di tirare uno scherzo con la complicità di altre persone. Il comico dunque nasce dal sapere, insieme con gli attori, qualcosa che altri attori invece ignorano. Si abbatte così d’incanto il confine tra platea e palcoscenico e lo spettatore diventa parte attiva della trama stessa. Quando lo spettatore sa, a dispetto di un ignaro personaggio, vittima di qualche scherzo, è elevato in una posizione che potremmo definire di superiorità, dove, con un pizzico di leggero sarcasmo e sadismo, si compiace nel veder precipitare gli eventi al malcapitato di turno. Proprio questa conoscenza “complice” tra attori e spettatori è tra gli stratagemmi di maggior successo utilizzati nelle rappresentazioni comiche.

25 aprile 2017

18 aprile 2017

EXTRATERRITORIALI - Il genio

Persone indubbiamente più esperte e qualificate di chi scrive - e non necessariamente annoverabili tra le folte schiere di scienziati, specialisti e studiosi - si sono da sempre domandati cosa sia il genio. Analizzando la questione a partire dalle poche certezze che si possono avere in merito si può stabilire che indubbiamente esso appartiene a pochi, pochissimi, mentre viene riconosciuto da moltissimi se non da tutti. Per alcuni il genio è solo talento innato, per altri tanta forza di volontà, per altri ancora la capacità di percorrere naturalmente strade che nessun altro è in grado nemmeno di vedere da lontano, per altri ancora, infine, è sregolatezza e insubordinazione a qualsiasi regola e norma… Per chi scrive il genio è tutto ciò insieme ma con qualcosa di più, ossia il dono innato della creazione. Già la parola stessa “genio” infatti appartiene alla sfera semantica del verbo greco che significa, appunto, partorire, creare, far nascere: del resto che cosa distingue gli uomini dal comportamento degli altri animali se non la sua capacità di creare qualcosa, che li avvicina al divino pur restando vili e mortali esseri terrestri?

16 aprile 2017

CINEMA D'ESSAI - “Il grande silenzio” ("Die Große Stille") di Philip Gröning (Germania 2005)

Il grande silenzio di Philip Gröning non è sicuramente un film dalla facile visione. La difficoltà tuttavia non consiste nell'affrontare l'assenza di dialoghi di tutta la durata dell'opera (oltre due ore) quanto piuttosto nelle riflessioni che queste immagini suscitano. Lo spettatore - insieme al regista - entra nel monastero della Grande Chartreuse inizialmente con una sensazione di curiosità, la quale, durante l’osservazione delle giornate dei vari monaci votati al silenzio, si tramuta in attento interesse fino a circa la metà del film, quando si insinua un’insopprimibile ansia che spinge alla necessità di una fuga, ad un’evasione. Non dal silenzio, né dalla noia o dalla totale assenza di avvenimenti ma da se stessi. Questo film mette infatti lo spettatore - purché animato di una sensibilità fertile e recettiva - di fronte a se stesso. I minuti interminabili e forse imbarazzanti dei primi piani dei monaci intenti nello studio, nella lettura, nella preghiera sono pregni di una speculazione introspettiva. Il senso di disagio, di inquietudine che si prova osservando le immagini lo si comprende solo giorni dopo la visione, quando le sensazioni e le emozioni decantano, lasciando spazio alla comprensione dell’aspetto più profondo dell'opera.

7 aprile 2017

POESIA AL CINEMA - Una riflessione su Dino Campana, prendendo spunto dal film "Un viaggio chiamato amore" di Michele Placido (Italia 2002)

L'INVETRIATA 
La sera fumosa d'estate
Dall'alta invetriata mesce chiarori nell'ombra
E mi lascia nel cuore un suggello ardente.
Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha
A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la lampada? C'è
Nella stanza un odor di putredine: c'è
Nella stanza una piaga rossa languente.
Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:
E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c'è,
Nel cuore della sera c'è,
Sempre una piaga rossa languente.
(Dino Campana, Canti orfici)

2 aprile 2017

CINEMA D'ESSAI - "Microcosmos" di Claude Nuridsany e Marie Pérennou (Francia 1996)

"Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia".
Così fa esclamare Shakespeare nella quinta scena del primo atto dell’Amleto al suo protagonista. Dopo aver guardato lo splendido documentario di Claude Nuridsany e Marie Pérennou, Microcosmos, se ne comprende appieno il significato. Il film infatti, lungi dall’essere la solita ripresa voyeuristica di animali esotici intenti a sbranare o migrare, è la rappresentazione minuziosa quanto poetica di animali banalissimi con cui ognuno di noi, in particolare nella sua infanzia, si è imbattuto.

1 aprile 2017

FILM al cinema - "Il diritto di contare" ("Hidden Figures") di di Theodore Melfi

Tratto da una storia vera, raccontata nel libro omonimo della scrittrice statunitense di colore Margot Lee Shetterly, Hidden Figures (letteralmente "figure nascoste", nulla a che vedere col titolo italiano) si distingue nel panorama cinematografico attuale per aver reso nota una vicenda sinora quasi del tutto sconosciuta e, in parte, ancora attuale.

31 marzo 2017

CINEMA D'ESSAI - "Arca russa" ("Russkij Kovčeg") di Aleksandr Sokurov (Russia/Germania 2002)

Si può essere del tutto inesperti o incompetenti in cinematografia, si possono avere gusti completamente opposti o divergenti ma chiunque, dopo la visione dello straordinario capolavoro di Aleksandr Sokurov Arca russa (Russkij Kovčeg, Russia/Germania 2002), non può che riconoscerne la grandiosità. Si tratta di un’opera indubbiamente atipica nella sceneggiatura, nell’ambientazione e nella realizzazione. Il film consiste in unico piano sequenza di circa 90 minuti (ci vollero ben tre tentativi per realizzarlo), con la partecipazione di oltre 4500 comparse (di cui quasi un quinto attori), interamente girato all’interno delle sale del palazzo-museo dell’Ermitage di Pietroburgo.

30 marzo 2017

CURIOSITA' IN SALA - Marzo 2017

(aggiornato alle uscite del 30 marzo)

Piena di grazia (Full of Grace) di Andrew Hyatt

27 marzo 2017

FILM in home video - "Doctor Strange " di Scott Derrickson

Un concentrato di esoterismo new age e di sequenze spettacolari, sulla falsariga di una certa tendenza hollywoodiana contemporanea. Il protagonista è tratteggiato con successo, grazie innanzitutto all'incisiva performance di Benedict Cumbertbatch. Anche i comprimari hanno il loro ruolo considerevole (bravi Rachel McAdams, Tilda Swinton e Chiwetel Ejiofor nel dar loro spessore), mentre l'antagonista impersonato da Mads Mikkelsen poteva essere connotato in modo più carismatico.

23 marzo 2017

ARTICOLI - L’arte della traduzione nel doppiaggio cinematografico: "Frankenstein Junior" di Mel Brooks (USA, 1974)

L’etimologia del verbo “tradurre” è di origine latina e letteralmente indica il “portare” - ducere -qualcuno o qualcosa “attraverso” - trans - qualcosa. Effettivamente l’azione della traduzione è proprio un trasportare qualcuno dalla propria lingua, cultura, civiltà e mondo, in un ambito completamente diverso. Anche due civiltà affini hanno sempre aspetti e modalità espressive assai diverse, cosicché la traduzione diventa sempre un’interpretazione. Un bravo traduttore è infatti colui che non si limita solo a trasporre un significante di una lingua in quello di un’altra ma colui che sa interpretarne il vero significato, con tutti i referenti semantici e metalinguistici che ogni testo, frase e singola parola comporta.

21 marzo 2017

CINEMA D'ESSAI - "Tredici variazioni sul tema" ("Thirteen conversations about one thing") di Jill Sprecher (Usa 2001)

"Gli ho lanciato la maledizione gitana: gli ho augurato di trovare la sua felicità…”

Tra i numerosi dialoghi di Tredici variazioni sul tema di Jill Sprecher, questa frase in particolare resta scolpita nell’animo dello spettatore come una sorta di monito per la vita. A pronunciarla è il personaggio disilluso, amaro e forse cinico interpretato da Alan Arkin, in risposta al bel ragazzo, elegante, ricco e rampante esponente della business class americana (impersonato da Matthew McConaughey), il quale, entrando nel bar, deride il gruppo di colleghi con cui il primo si trova a parlare dei suoi problemi.

20 marzo 2017

FILM in home video - "Scoop" di Woody Allen (USA 2006)

Per chi volesse trascorrere un pomeriggio o una serata piacevoli, disimpegnati - ma pur sempre d'autore - questa commedia dell'imbattibile vecchio, caro Woody Allen è la scelta giusta.

16 marzo 2017

EXTRATERRITORIALI - Coincidenze

Spesso, molto spesso, il destino agisce come subdolo e latente demiurgo delle umane sorti, mettendo in collegamento fatti, uomini e storie con impensabili e imperscrutabili legami. La ricerca e la scoperta di queste “segrete connessioni” o fanno emergere il sospetto di un arcano, insospettabile e folle progetto superiore oppure fanno rabbrividire per l’incredibile serie di fortunose e imprevedibili coincidenze. 

15 marzo 2017

FILM al cinema - "The Great Wall" di Zhang Yimou

Un fantasy sulla falsariga de Il signore degli anelli & Co., ambientato nella Cina medievale. La Grande Muraglia, secondo una leggenda, sarebbe stata costruita per proteggere il mondo dall'invasione di mostri feroci, contro i quali si battono i valorosi soldati dell'Ordine senza Nome, ai quali si affianca il mercenario inglese interpretato da Matt Damon.

CINEMA D'ESSAI - “Bad Guy” ("Nabbeun namja") di Kim Ki-duk (Corea del Sud 2001)

(contiene spoiler)

Qualcosa di profondamente destabilizzante, di doloroso, estremo e forse anche fastidioso permea la produzione del regista coreano Kim Ki-duk, in particolar modo i suoi primi film. Tra questi, uno dei più inquietanti è sicuramente Nabbeun namja (2001), tradotto poi in inglese come Bad Guy.

14 marzo 2017

FILM al cinema - "Un re allo sbando" ("King of the Belgians") di Peter Brosens e Jessica Woodworth

Curiosa co-produzione belga-olandese-bulgara, King of the Belgians (titolo come al solito impropriamente tradotto in italiano) si propone come una commedia on the road dai risvolti umoristici ed esistenziali. Nella storia di un sovrano che trova finalmente una sua dimensione più autentica, libero dal proprio ruolo e dalla rigida etichetta che prevede, si trovano echi di altri film che propongono una vicenda liberatoria (che si esplica spesso in un viaggio) per un personaggio ingabbiato in un copione predefinito, con toni minimalisti ma non privi di ironia.

13 marzo 2017

FILM in home video - "Love Liza" di Todd Louiso (USA 2002)

Love Liza è un piccolo gioiello del cinema indipendente americano in cui Philip Seymour Hoffman dà prova di tutta la sua ineguagliabile bravura (piange il cuore non saperlo più in vita) accanto ad una sempre brava Kathy Bates.

12 marzo 2017

FILM al cinema - "Mamma o papà" di Riccardo Milani

La coppia Cortellesi-Albanese è davvero riuscita ed il film meriterebbe di essere visto anche solo per questo. Insieme, infatti, il duo comico dà vita ad una commedia parossistica e paradossale (remake del francese Papà ou maman? di Martin Bourboulon), sorreggendone l'impalcatura con costante ed indiscutibile bravura unita all'efficace contributo dei comprimari. Interessante e divertente la messinscena. 

10 marzo 2017

FILM al cinema - "Beata ignoranza" di Massimiliano Bruno

Commedia dai toni scanzonati e leggeri ma senza eccessi. La realtà tratteggiata dal bravo Massimiliano Bruno ricorda quella affrontata - in modo più puntuale - da Giovanni Veronesi in Perfetti sconosciuti, ovvero il mondo del virtuale e la nostra dipendenza o avversione nei suoi confronti.

9 marzo 2017

FILM al cinema - "Caro Lucio ti scrivo" di Riccardo Marchesini

Non un documentario né un musical bensì un’opera che si propone di tradurre nel linguaggio cinematografico lo spirito di alcune canzoni di Lucio Dalla. Lo spunto è quello di una serie di lettere a lui indirizzate da personaggi che si sono riconosciuti nei suoi testi; una postina ne legge il contenuto e da ognuna di esse prende avvio un episodio, associato ad un celebre pezzo del cantautore bolognese.

MUSICA AL CINEMA - Un indecifrabile successo: “A whiter shade of pale” dei Procol Harum (1967)

L’alchimia che determina il successo di una musica, di un brano non sempre è analizzabile o facilmente individuabile. Accade, spesso senza un perché o una chiara eziologia. Quando però il brano in questione è esso stesso una fusione di incomprensibili misteri avvolti in una fitta coltre di ermetici significati allora davvero si deve necessariamente sospendere qualsiasi analisi o giudizio razionale.

8 marzo 2017

FILM al cinema - "Manchester by the sea" di Kenneth Lonergan

Benché meritevole di due premi Oscar (uno per l’attore protagonista Casey Affleck nel ruolo di Lee ed un altro per la miglior sceneggiatura originale), il film dello statunitense Kenneth Lonergan desta più di qualche perplessità. Fermo restando il riuscito confezionamento delle immagini (ottime sia la regia che la fotografia), la pellicola risulta nel suo complesso alquanto carente.

7 marzo 2017

FILM al cinema - "Vi presento Toni Erdmann" ("Toni Erdmann") di Maren Ade

Dal trailer si presenta come una commedia esistenziale con spunti divertenti e qualche gag comica, poi sulla scheda tecnica si scopre che dura 162’ e viene da pensare: ci sarà qualcosa d’altro rispetto alla solita commedia... E invece no: gli ingredienti sono quelli già visti in diversi altri film, mentre il minutaggio è manifestamente sproporzionato rispetto alla densità espressiva della vicenda, alla quale sarebbe bastata la solita ora e mezza. Col rischio della lentezza e della noia, soprattutto nella seconda parte.

6 marzo 2017

CINEMA D'ESSAI - "Il ritorno" ("Vozvraščenje") di Andrej Zvjagincev (Russia 2003)

Tra i tanti aspetti notevoli del film di Zvjagincev due sono probabilmente quelli che risultano essere di maggiore potenza: l’incredibile uso della fotografia e lo straordinario valore del silenzio.

1 marzo 2017

ARTE FIGURATIVA AL CINEMA - Riflessioni su Camille Claudel, prendendo spunto dal film di Bruno Nuytten (Francia, 1988)

Alla difficile domanda su cosa sia l’arte molti critici, filosofi e pensatori di ogni paese, periodo e genere hanno cercato di dare una risposta, spendendo chilometri di inchiostro, dando centinaia di migliaia di risposte tra loro diverse (molto spesso addirittura antitetiche), con poche certezze comuni in merito. Tra queste sicuramente c’è quella della sua indiscussa capacità, compito e missione di commuovere (nel senso etimologico del termine, di movere) chi ne sappia apprezzare e godere le sue manifestazioni più nobili. L’arte dunque deve saper parlare un linguaggio universale, raggiungere gli aspetti più profondi di qualunque fruitore, indipendentemente da ceto sociale, preparazione culturale e appartenenza geografica o storica. L’arte non è solo lingua, pentagramma o colori ma è poesia, armonia ed emozione.

28 febbraio 2017

FILM al cinema - "Arrival" di Denis Villeneuve

(contiene spoiler)

Sulla falsariga di 2001: Odissea nello spazio di Kubrick o del più recente (ma a sua volta debitore del primo) Interstellar, Arrival è un film di fantascienza esistenziale, allo stesso tempo prodotto hollywoodiano di genere e opera dotata di una sensibilità che solleva interrogativi. Denis Villeneuve e lo sceneggiatore Eric Heisserer (che ha adattato un racconto di Ted Chiang) rielaborano un immaginario fantascientifico cinematograficamente - in gran parte - già noto: si tratta però di un processo che si pone sotto il segno di un dichiarato manierismo postmoderno, con un risultato che è una sintesi originale, dotata di una notevole forza espressiva.

ELENCHI - Film in home video: gennaio-febbraio 2017

(Valutazione critico-esistenziale: SI+ / SI / NI / NO)

27 febbraio 2017

FILM al cinema - "Acquarius" di Kleber Mendonça Filho

(contiene spoiler)

Il film si divide in capitoli, il primo dei quali - ambientato negli anni ’80 - ci mostra la protagonista da giovane, circondata dai suoi affetti, dopo che ha appena affrontato un intervento chirurgico per un tumore al seno. La ritroviamo poi ai giorni d’oggi, donna ultrasessantenne che non ha perso la bellezza e la femminilità, alle prese con un’impresa edile che vorrebbe indurla a vendere il suo appartamento, l’unico rimasto abitato dell’intera palazzina.

CINEMA D’ESSAI - Confronto tra “Dodes'ka-den” di Kurosawa Akira (Giappone 1970) e “Brutti, sporchi e cattivi” di Ettore Scola (Italia 1976)

Nella storia del cinema certe volte accade che, a distanza di pochi anni, due registi, di due paesi molto lontani tra loro e pertanto appartenenti a linguaggi cinematografici diversi, affrontino, per una singolare coincidenza, film dalle tematiche ed ambientazioni molto simili. Il confronto a questo punto diventa oltremodo stimolante, dal momento che se ne possono evidenziare non tanto eventuali somiglianze ma singolari differenze nella trattazione di un tracciato comune.

23 febbraio 2017

CURIOSITA' IN SALA - Febbraio 2017

La Battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge) di Mel Gibson

FILM al cinema - "Allied" di Robert Zemeckis

(contiene spoiler)

Robert Zemeckis firma un ottimo thriller storico, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, che riesce a coniugare sapientemente il respiro espressivo della classicità con la rivisitazione critica postmoderna, rivelandosi un interessante esperimento metacinematografico, implicito e talmente sottotraccia da risultare invisibile. Il cinema che riflette su se stesso e rielabora spunti provenienti da diversi ambiti si situa per forza di cose sul terreno del dichiarato manierismo: ma di quale livello!

21 febbraio 2017

FLASH sui film al cinema - "Florence", "Miss Peregrine" e "Assassin's Creed"

Florence di Stephen Frears
Tratta da una storia vera, una commedia che ha tutti gli ingredienti per risultare gradevole ed aiutare a vivere attraverso un messaggio edificante. Ben confezionato, con un ottimo cast, ritmo scorrevole e dialoghi interessanti. Forse un po’ prevedibile e simile ad altri film per risultare eccessivamente coinvolgente.

20 febbraio 2017

CINEMA D'ESSAI - "Latcho Drom" di Tony Gatlif (Francia 1993)

L’insolito film-documentario di Tony Gatlif non è solo un viaggio attraverso lo spazio (Latcho Drom, nella lingua romanes parlata dai gitani, vuol dire appunto “buon viaggio”) ma anche attraverso il tempo, nell’arco di circa 1000 anni. Il progetto del regista, infatti, è quello di guidare lo spettatore, al di là degli stereotipi e dei pregiudizi, attraverso il lungo cammino che le genti Romanes intrapresero dopo l’anno mille, dalle regioni più occidentali dell’India, probabilmente il Rajastan, attraverso la Persia, la Turchia, i Paesi dell’Europa orientale, i Balcani, il Nord Europa, la Francia e infine la Spagna, lungo il corso dei secoli. Il filo conduttore del film è la musica, unica eredità, patrimonio e ricchezza di un popolo che ha fatto del nomadismo la sua scelta di vita, del disprezzo della ricchezza e degli agi dei Gage (i non Rom) la sua filosofia. 

14 febbraio 2017

CINEMA D'ESSAI - "Storia del cammello che piange" ("Die Geschichte vom weinenden Kamel", titolo internazionale "The Story of the Weeping Camel") di Byambasuren Davaa e Luigi Falorni (Germania/Mongolia 2004)

Può un documentario, incentrato semplicemente sulla vita di una famiglia di pastori nomadi della Mongolia, essere capace di intrattenere lo spettatore per un’ora e mezza, quanto e più di un’opera a soggetto? Può una trama banale, banalissima (ossia quella di un cammello che, dopo aver partorito con tanti sforzi un cucciolo albino, rifiuta di accettarlo come proprio), diventare interessante, coinvolgente e soprattutto toccante? Ebbene sì: la magica alchimia di questo piccolo ma immenso capolavoro è possibile se la si realizza con l’incanto della musica mongola, capace di commuovere i protagonisti (quadrupedi compresi) e anche i cinici più duri che hanno guardato il film con scetticismo.

9 febbraio 2017

FILM al cinema - "Smetto quando voglio - Masterclass" di Sydney Sibilia

Dopo tre anni ecco nelle sale il sequel di Smetto quando voglio. Rispetto a questo il nuovo episodio arruola altri attori, allunga la durata, punta a gag sempre più esagerate e rinuncia ai virtuosismi formali di marca psichedelica in favore di uno stile più convenzionale. Rinuncia però anche a spingere sul pedale del cinismo e questo è un guadagno non da poco (sarà che la banda dei ricercatori - che arriva a ben nove componenti - passa stavolta dalla parte della legge).

6 febbraio 2017

CINEMA D'ESSAI - "Onibaba" di Shindō Kaneto (Giappone 1964)

Lo straordinario film di Shindō Kaneto riesce a fondere in maniera eccellente la trama di un’antica storia buddhista - ambientata in un contesto storico tra i più avvincenti del Giappone - con una scenografia tanto semplice quanto notevole. Il sapore di leggenda, di storia didascalica aleggia in tutta l’opera, nei personaggi e nel loro modus operandi, eppure la straordinaria teatralità degli attori proietta lo spettatore in un sì mondo lontano ma incredibilmente familiare.

31 gennaio 2017

FILM al cinema - "Captain Fantastic" di Matt Ross

(contiene spoiler)

A dispetto del suo titolo, Captain Fantastic non è un film fantascientifico sul supereroe di turno, anche se racconta la storia di un individuo dalle capacità superiori alla media e che si lancia in un’impresa che ha qualcosa di “eroico” seppur con esiti discutibili. Non racconta solo del protagonista l’opera di Matt Ross ma anche dei suoi molti figli, dei suoi suoceri, del funerale della moglie e dell’incontro-scontro con la società dei cosiddetti integrati. Eh sì, perché il personaggio di Ben (Viggo Mortensen) si è ritirato dal contesto civilizzato e vive con i suoi figli nella natura selvaggia dell’entroterra statunitense, abituandoli alla caccia senza armi da fuoco, a duri allenamenti, ad intense prove di resistenza, ad una quotidianità frugale ed allo studio delle discipline più disparate, dalla storia alla fisica, passando per l’educazione civica.

CINEMA D'ESSAI - "Shoah" di Claude Lanzmann (Francia 1985)

A proposito del film Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani, Primo Levi faceva giustamente notare quanto fosse pericolosa la deriva della memoria che stava indistintamente colpendo sia i carnefici che le vittime e quanti, nati decenni dopo i drammatici avvenimenti, si trovavano nel delicato compito di giudicare e raccontare quanto non avevano vissuto in prima persona. Dalla morte di Levi sono stati prodotti innumerevoli film, fiction, drammi, sceneggiati, commedie e documentari aventi per tema l’olocausto e davvero pochi possono vantare profondità e serietà di analisi.

26 gennaio 2017

CINEMA D'ESSAI - "Tulpan" di Sergej Dvorcevoj (Germania/Svizzera/Kazakistan/Russia/Polonia 2008)

Realizzare un film intenso e poetico con un budget ridotto all’osso, una sceneggiatura semplice, un’ambientazione scarna e desertica, nonché senza attori professionisti, è quasi una sfida che forse pochi registi sarebbero in grado di raccogliere: di sicuro riesce appieno al kazako Sergej Dvorcevoj con lo splendido Tulpan, girato nel 2008. Ciò che resta infatti dopo la visione è senza dubbio un sapore di amara poeticità, quella stessa sensazione che generalmente si prova dopo aver letto una struggente poesia, la quale, benché ci abbia fatto star male, ci ha indubbiamente toccato nel profondo per la sua semplicità, la sua schiettezza del linguaggio, la profondità dei suoi messaggi e la malinconica mestizia con cui ci ha commosso.

23 gennaio 2017