3 dicembre 2018

FILM al cinema - "Notti magiche" di Paolo Virzì

Virzì riesce dove aveva fallito con Il capitale umano, cioè nella costruzione di un giallo d'atmosfera che punta all'indagine di un ambiente sociale con evidenti implicazioni critiche. In questo film trova il suo tono giusto, che è quello della "cattiveria" appena smorzata da un sottofondo ironico (spesso sarcastico), di uno sguardo impietoso non privo però di una traccia di divertimento. Azzeccata la ricostruzione d'epoca (recente, siamo nel 1990) e di atmosfera, come la descrizione del mondo di intellettuali e mestieranti del cinema.
La narrazione affastella numerosi siparietti con un coinvolgente virtuosismo di scrittura, la fotografia è virata in stile "retrò", il ritmo non manca ed il cast assembla diverse generazioni di attori che non lasciano certo indifferente lo spettatore (soprattutto l'appassionato di cinema). Il limite maggiore di Notti magiche sta nell'eccesso di caratterizzazione grottesca dei personaggi: un gioco dichiarato fin dall'inizio (non c'è quasi nessuna figura descritta con tratti "realistici" e gli interpreti principali sono quasi sempre sopra le righe) ma che a tratti sembra prendere troppo la mano all'autore. 

Pier

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