30 settembre 2020

FILM al cinema - "Tenet" o dell'incertezza esistenziale


Con questo film Christopher Nolan si conferma come uno dei registi più interessanti del panorama hollywoodiano contemporaneo. Fedele al suo immaginario (scrive anche la sceneggiatura), compone un "puzzle" a base di incastri temporali che può diventare un vero rompicapo per lo spettatore. Ma non per questo complicato da seguire: se non è facile districarsi tra tutti i rimandi che lo script intreccia, d'altro canto la narrazione scorre fluida e l'attenzione viene catturata appieno.
La tematica relativa all'inversione temporale (ed i rimandi scientifici correlati), nonostante venga declinata in modo estremamente affascinante, non assurge a vera e propria poetica connotata da profondità di riflessione ma, come in altri suoi film, rischia di rimanere confinata ad una “cornice” degli eventi, con il sospetto dell’esercizio di stile cerebrale e costruito "a tavolino” con una certa freddezza. 
Quello che interessa veramente a Nolan sono le dinamiche dei rapporti umani, anche nella loro complicazione e difficoltà. Questo è il motivo per cui i suoi personaggi non divengono mai archetipici nonostante la modalità della messinscena sia di stampo mitico (anche se si tratta ovviamente di mitologia contemporanea e postmoderna). 
Riuscito sotto il profilo dello spettacolo d’azione, Tenet solleva perplessità dal punto di vista esistenziale. Può risultare catartico per molti ma non c’è dubbio che restituisca un’atmosfera cupa e pessimista.

Pier

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