11 febbraio 2021

FILM sul tema "La noia" - "L'avventura" di Michelangelo Antonioni (Italia 1960)


La complessità dell’argomento ha comportato necessariamente un approfondimento bibliografico in ambito psicanalitico, come chiave di comprensione della pellicola, non facile da “sentire” ma intuitivamente efficace per la conoscenza della Noia. L’avventura ne è una magistrale trasposizione cinematografica, il bianco e nero da subito conduce alla memoria visiva dell’inquietudine afinalistica che è la Noia. I personaggi in primo piano (non Claudia e altre figure sullo sfondo) hanno perduto il senso dell’oggetto - semmai ne sia esistito uno - ma vivono un’esistenza “come se” ci sia ancora l’oggetto di senso nelle loro vite, cattedrali dolorosamente vuote nella canicola soffocante di un deserto arcaico. La pellicola ci dice ancora qualcosa. La Noia non si origina nell’Io o nel Tu, ma nello spazio vuoto fra queste due polarità, dove invece dovrebbe sorgere il Noi. In questo spazio vuoto essa alberga sopita, pronta a riemergere ogni volta che il tentativo di riempire quello spazio di un oggetto qualunque fallisce.

Secondo Sergio Benvenuto la Noia è “dolore del nulla”, “pulsione allo stato puro” (La Nebbia Silenziosa, in AA.VV., Noia, Grenelle 2017). Così sancisce l’inizio della disperazione a Basiluzzo, isolotto dell’arcipelago delle Eolie abitato appunto da una silenziosa nebbia, luogo che ben rappresenta figurativamente la “sospensione del mondo, sopore dell’animo e scacco della volontà”. Qui l’assenza prende finalmente forma e l’inquietudine di Anna ben si comprende alla luce del saggio citato. Anna stessa, infatti, ci aveva detto di aver perso il senso, e nomina la Noia un’unica volta possibile.

Nella Noia la pulsione è una continua ricerca di un oggetto che non si trova, perché non c’è. Un continuo vagare nell’assenza, drammaticamente e dolorosamente fino al Cupio Dissolvi. Ma c’è una via d’uscita. Essa si aprirà nella rottura di confine dello spazio vuoto, permettendo il contatto empatico fra l’Io e il Tu e aprendo una narrazione ignota ma possibile.

Luana Di Gregorio

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