Ottimo esempio di cinema "di genere" italiano (come già la saga di Smetto quando voglio), questo film ha tutte le carte in regola per piacere anche ad un pubblico internazionale: ottima sceneggiatura, dal ritmo serrato e coinvolgente, grande talento visivo nella messinscena, colorata fotografia dai toni retrò, attori notevoli e ben utilizzati, una vicenda emozionante che rende partecipi, ancor più perché si sa essere tratta da una storia vera...
Però poi si scopre che i fatti reali sono stati notevolmente modificati: il protagonista nel 1968 non era un neolaureato che cerca di riconquistare la propria ex bensì un quarantenne già sposato da tempo. Perché questo "adattamento"? Per rendere più ammiccante la trama nei confronti dello spettatore? Così ci si sente presi in giro e si può pensare che dietro lo scintillio dell'arte a volte non ci sia altro che artificio.
Pier
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