29 luglio 2014

FILM - "Cosa voglio di più" di Silvio Soldini

Silvio Soldini, ovvero come raccontare una storia frequente con la giusta convinzione e la necessaria forza persuasiva e, quindi, con capacita' espressiva ed efficacia comunicativa. D'altra parte gli attori in grado di reggere ruoli che parrebbero scontati - ma niente affatto facili - non mancano (dalla sempre brava Alba Rohrwacher ad un più convincente Piefrancesco Favino, passando poi per il rassicurante Giuseppe Battiston, tanto per citarne un terzo).
Una cittadina di provincia del Nord come tante altre vive il suo tran-tran quotidiano fatto di lavoro, famiglia, amicizie. Tutto all’insegna dell’abitudine piatta, della scontatezza ma anche della scontentezza che si agita di sottofondo - quasi impercettibilmente - mentre il tempo procede senza scossoni tra supermercati, incontri tra conoscenti scambiati per amici, soldi che non bastano mai. L’esistenza sembra quindi fluire serenamente, nella tranquillità apparente di scelte consuete (matrimonio, figli, mutui, vacanze). Ma dov’è il senso di tutto questo? Può bastare la superficie delle cose e degli affetti per essere felici almeno un po’?
Ecco allora che un’occasione imprevista, una conoscenza casuale, si tramuta improvvisamente in qualcosa di inspiegabile, in una passione travolgente ed irrefrenabile che per un attimo fa vacillare le fragili fondamenta di una vita che non ha mai voluto di più perché non ha mai saputo che si potesse pretendere di più. Il coraggio viene a mancare - almeno ad uno dei due protagonisti - perché è troppo grande la sorpresa di scoprirsi diversi da quello che si pensava, finalmente più conformi al proprio sé, senza rimorsi ma anche senza coraggio.
Eppure una vita diversa sembrerebbe possibile se solo se ne fosse capaci. Basterebbe infatti saper cogliere le occasioni al volo, buttarcisi dentro fino in fondo, nuotarci finché si può, assaporarne l’essenza per provare ad identificare sé stessi. E poi scegliere in base al proprio sentire, quello innato e dimenticato e, quindi, fare proprio - finalmente - quel coraggio che pare irraggiungibile ma che è indispensabile per cambiare le cose ed accendere la vita.
AleLisa

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