9 gennaio 2015

FILM AL CINEMA - "Lucy" di Luc Besson

Azione, thriller, effetti speciali, richiami fantascientifici, protagonista femminile azzeccata (la poliedrica Scarlett Johansson), un attore del calibro di Morgan Freeman nei panni di uno stimato scienziato. 
Luc Besson condisce il suo nuovo film mescolando ingredienti tipici del suo stile espressivo che da sempre appassiona un pubblico sensibile ed attento ad un simile registro linguistico. Risultato: il film piace e coinvolge sollecitando lo spettatore a riflessioni inusuali. Cosa accadrebbe, infatti, se l'uomo riuscisse ad utilizzare al cento per cento le sue potenzialità cerebrali? Il regista francese ce lo mostra descrivendo un presente "fantastico" ma non al punto tale da sembrare inverosimile, anzi, tutt'altro. L'avventura eccezionale di Lucy appare così sin da subito alla nostra portata. Basterebbe, infatti, imbattersi in qualche figura poco raccomandabile e farsi convincere - piu' o meno con le buone - a consegnare per suo conto una valigetta a loschi individui al soldo di un gangster violento e sanguinario (chi non ricorda l'attore Choi Min Sik in Oldboy e Lady Vendetta?). Da questo momento il racconto decolla snodandosi in una serie di eventi guidati dalla super intelligenza della bella Lucy, che, impavida e determinata, cerca di fare l'unica cosa che pare sensata in una vicenda così (im)possibile. Spingersi fino a toccare il limite - sacrificando sé stessa - a beneficio esclusivo della (fanta)scienza. 
Qua e la' si avverte piu' o meno impercettibilmente l'assurdità degli eventi che accadono eppure il dubbio latente che ciò che si vede possa essere vero ci spinge a seguire il film fino alla fine, chiedendoci cosa mai avverrà, in attesa di una risposta esauriente e convincente. Risposta che, quando arriva, lo fa prepotentemente, lasciandoci di stucco e forse anche un po' delusi (così come la frase pronunciata dalla prorompente Lucy). Ma il film ha oramai colpito facendo un bel centro dentro di noi ancora sbigottiti ed intimoriti da una curiosità scatenata così inaspettatamente.
AleLisa


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