26 gennaio 2015

FILM AL CINEMA - "Il ragazzo invisibile" di Gabriele Salvatores

In un mondo in cui i più anelano ad essere super-visibili, Gabriele Salvatores ci ricorda, invece, quanti di noi, da bambini, hanno fortemente desiderato il dono magico e fantastico dell’invisibilità.
Film insolito nel panorama cinematografico italiano - e senza dubbio anche per il registro espressivo di Salvatores - riesce a far presa soprattutto su pubblico adolescente (bambini compresi, anche se non troppo piccoli). La sceneggiatura mostra più di qualche increspatura ma, ciononostante, veicola con metodo, tatto e delicatezza un messaggio universale e valido ad ogni età. Saper contare su noi stessi, infatti, non richiede affatto costumi da super-eroi né poteri speciali ma solo la conoscenza di sé. Scoprire man mano che si cresce la propria identità, riconoscerne via via le fattezze e la dimensione, i punti di forza ed i limiti, fa di noi ciò che realmente siamo nella nostra più immediata e naturale spontaneità. Quando riusciamo a rendercene conto capiamo che essere straordinari coincide con nient’altro che con l'essere noi stessi, ciascuno nella propria genuina specificità. In un simile contesto, gli affetti non possono non avere il loro necessario spazio purché ci si riferisca a quelli che ci nutrono davvero, in cui ci si dà all’altro per puro istinto senza che in tale espressione debba necessariamente avere un ruolo privilegiato il vincolo biologico.
Il racconto si avvale dell'esperienza di attori nostrani come Fabrizio Bentivoglio e Valeria Golino ma sa fare buon uso anche di attori in erba (fra tutti spicca il giovanissimo protagonista Noa Zatta). La città di Trieste che fa da sfondo accoglie al meglio, dal canto suo, il fluire degli eventi sempre in bilico tra possibile ed impossibile. 
Il messaggio, tanto vero quanto poco comune, ci giunge con estrema semplicità ed è in grado di coinvolgere anche chi, più giovane, viene spesso bombardato dai media con messaggi perlopiù fuorvianti (quando non insidiosi o addirittura nocivi). Film consigliato, quindi, soprattutto ai ragazzi.
AleLisa

 

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