21 novembre 2016

FILM al cinema - "Animali fantastici e dove trovarli" ("Fantastic Beasts and Where To Find Them") di David Yates

(contiene spoiler)

Indubbiamente coinvolgente dal punto di vista spettacolare e dell’interazione fra i personaggi, Animali fantastici e dove trovarli risente però di un’evidente incertezza narrativa. Nella prima metà si dilunga sulle vicissitudini del protagonista alla ricerca degli animali del titolo, che sono scappati dalla sua valigia magica in una New York di inizio Novecento: non c’è una vera progressione del racconto ma solo un’esile tracciato che serve chiaramente al duplice scopo di presentare i protagonisti e, soprattutto, di inanellare una serie di scene fantasy con creature sempre più strane. Certamente immaginifico ma alla lunga un po’ lento e ripetitivo.
Poi il film sembra “ricordarsi” di avere una trama da seguire e si concentra sulla ricerca dell’Obscurus che sta seminando morte e terrore in città, oltre che sul complotto interno alla congregazione dei maghi. E questo secondo tempo è molto più avvincente per ritmo ed impatto spettacolare. 
In tutto ciò c’è anche qualche pista narrativa che viene lasciata inspiegabilmente in sospeso: che ruolo hanno il magnate della stampa Shaw (interpretato da Jon Voight) e suo figlio minore, messi in evidenza dalle inquadrature fino all’epilogo? Dopo una presentazione molto incisiva e la sequenza della morte dell’altro componente della famiglia, uomo politico affermato, la sceneggiatura non definisce altro…se poi si tratta di personaggi che verranno ripresi in qualche episodio successivo già progettato, questo al momento non è dato saperlo.
A parte queste perplessità il film, come si diceva all’inizio, è fondamentalmente riuscito sotto il profilo espressivo. Riesce a creare un mondo fantastico appassionante, che consente una piena evasione nella dimensione della creatività e dell’avventura; procura un effetto catartico, grazie alla caratterizzazione archetipica del conflitto interno alla società di maghi; si fa seguire con attenzione anche per il disegno dei personaggi, tutti in grado di restare nella memoria. La confezione è eccellente (a partire dalla cura per ambientazioni e costumi), la messinscena dispone di un notevole talento figurativo, gli attori danno un contributo di grande livello, nessuno escluso. Finalmente un titolo italiano che è la traduzione letterale dell’originale.
Pier

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