12 novembre 2018

ARTICOLO - Una visita al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Premessa: è vivamente sconsigliato visitare il museo durante feste, ponti e vacanze varie perché l'afflusso di gente è eccessivo e pregiudica notevolmente la fruizione di quanto esposto.
La prima parte del museo è dedicata all'archeologia del cinema ed ai primi esperimenti fino ai fratelli Lumiere, con tanto materiale interattivo. Per i motivi di cui sopra è stata la parte visitata più velocemente e quindi superficialmente. 
L'interattività, del resto, è la caratteristica di tutto il museo. Dopo la prima parte si passa alla seconda, al piano terra, dove un percorso circolare conduce il visitatore attraverso varie stanze arredate ognuna secondo un preciso approccio tematico e con proiezione di spezzoni di film: si va dal tradizionale caffè torinese (dove ad inizio secolo venivano proiettate le pellicole del muto) al saloon western (con sullo sfondo scene, tra gli altri, di Piccolo grande uomo - Little Big Man - di Arthur Penn e di Quel treno per Yuma3.10 to Yuma - di Delmer Daves), dalla stanza horror a quella dei cartoon, fino ad un particolare allestimento dedicato al surrealismo cinematografico, con tanto di seggioline a forma di gabinetti che citano Il fantasma della libertà (Le fantôme de la liberté) di Luis Buñuel, sulle quali sedersi per assistere alla celebre sequenza dello stesso film o a quella finale di Hollywood Party (The Party) di Blake Edwards. Questo percorso circolare ha diverse aperture sulla grande sala centrale, dove ci si può sdraiare su comodissime poltrone dotate di altoparlanti all'altezza della testa e godersi una delle diverse scelte di sequenze da celebri film proposte sui due grandi schermi.
Dal piano terra si accede ad un lunghissimo corridoio pensile, che si snoda per diversi piani e presenta la mostra tematica del momento. Siamo all'inizio di novembre e c'è una notevole esposizione - anch'essa interattiva - dedicata al rapporto tra cinema e musica. Ad ogni stazione, contrassegnata da uno schermo, ci si ferma per guardare delle scene di film ed ascoltarne - dalle cuffie consegnate precedentemente dal personale del museo - le diverse colonne sonore. Un percorso istruttivo e coinvolgente, frutto di un lavoro accurato, che spazia dall'epoca del muto ai contemporanei video delle band musicali, passando per l'evoluzione delle colonne sonore e dei musical attraverso diverse epoche. La visita si conclude con la galleria dedicata alle locandine ed all'illustrazione - anch'essa spesso interattiva - di diverse modalità tecniche di realizzazione cinematografica.
In conclusione si può dire che è stata un'esperienza appassionante, molto consigliata per chi è interessato al cinema. La visita descritta ha preso circa tre ore e mezzo di tempo: considerando che la prima e l'ultima sezione sono state viste abbastanza velocemente, si consiglia di prevedere una mezza giornata piena se si ha intenzione di andare.

Pier

1 commento:

  1. Ricordo con vero piacere il pomeriggio d' inverno di qualche tempo fa trascorso all'interno del Museo.
    Esperienza da provare e vivere utilmente anche per chi non ha una passione fortissima per il mondo del cinema.
    Da visitare anche più di una volta.
    Citornerò anch'io.

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