5 novembre 2018

FILM 2015 - "Little Sister" ("Umimachi Diary") di Hirokazu Kore'eda

Anche questa volta il regista giapponese Hirokazu Kore'eda affida ad una scrittura delicata ed attenta il racconto del dramma familiare. La descrizione - incentrata su un contesto tutto al femminile - affronta, con la sensibilità tipica dell' autore, tematiche importanti, profonde e dolorose, senza però operare strappi o lacerazioni.
Il dramma è costantemente davanti ai nostri occhi, persino nei sorrisi onnipresenti dei personaggi, lo si percepisce nei loro occhi, vivendolo come una ineluttabile verità dalla quale non si può prescindere né scappare. Eppure si avverte lo spazio per un tempo nuovo e ci è concesso abbandonarci all'idea di un futuro ben diverso, da realizzare in una forma complessa, dai contorni incerti ma non indefinibili.

AleLisa

1 commento:

  1. Ciao Ale, ho visto questo film in dvd poco dopo la sua uscita al cinema e mi ha lasciato un'impressione abbastanza diversa da quella della tua recensione... Pur nella sua programmatica lentezza (caratteristica di tutte le opere che ho visto di questo regista) mi è piaciuto molto per la sensibilità della messinscena, la delicatezza del tocco, la levità di questo modo di fare cinema.
    Non ho percepito una grande drammaticità, anzi, il film mi ha comunicato un senso di serenità: intimità con se stessi, amorevolezza nel rapporto tra sorelle, solidarietà tra vicini e conoscenti, armonia del contesto sociale, un partecipato - seppur non invasivo - rapporto con le tradizioni che sanno conferire senso al vissuto quotidiano. Il dubbio che mi è venuto è che si tratti di una rappresentazione piuttosto idealizzata... Il risultato è comunque un'opera che ritengo possa aiutare a vivere.

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