Già il primo Avatar, nonostante l’indubbia potenza visiva e spettacolare della messinscena, non convinceva appieno proprio per il messaggio ecologista troppo semplificatorio, innestato sulla rivisitazione del western revisionista in chiave fantascientifica, con sottotesto new age.
Questo secondo capitolo convince ancor meno, innanzitutto perché riprende con scarsa originalità temi e situazioni del prototipo. La foresta qui è sostituita dall’acqua ed una lunghissima prima parte mostra l’adattamento della famiglia protagonista al nuovo ambiente. Poi prevedibilmente si arriva allo scontro con gli umani conquistatori.
Anche in questo caso non manca la potenza visiva della messinscena e la resa spettacolare delle sequenze d’azione. Ma non bastano ad appassionare. E tre ore sono tante da dedicare quasi esclusivamente a riprese di attori in performance capture, con reiterato effetto cartoon alla lunga stucchevole. Da James Cameron è lecito aspettarsi di più.
Pier
Nessun commento:
Posta un commento