10 giugno 2013

CINEFORUM - "The Fisher King" ("La leggenda del re pescatore") di Terry Gilliam


2 commenti:

  1. Terry Gilliam ci dice che il pensiero positivista cartesiano va trasceso per lasciare spazio all’ immaginazione (ricorre al mito:la fiaba)
    L’umanità può uscire fuori dalle gabbie della materia solo scoprendo che dentro ha un’anima che vuole esprimersi che ha bisogno di quella libertà negata da un pensiero illuminista ,tecnologico-scientista.
    L’uomo vive a contatto col proprio millenario passato,e quel passato esprime un indissolubile legame dell’uomo con il cosmo(ciò che egli fa in forma religiosa)
    Un abbraccio con l'anima da Pietro

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  2. Molto si può dire su questo film, tanto è frastagliato,articolato,’fantastico’.
    Mi soffermo su un aspetto.
    Quello della follia.
    Sembra quasi che la follia dell’altro (Parry, uno dei due protagonisti maschili del film) faccia da specchio alla nostra ma, al tempo stesso, funga da motore, da riscatto per una vita nostra solo apparentemente. Jack (il co-protagonista) si salva grazie proprio a Parry, il quale, a sua volta, riemerge dall’oblio in cui era caduto proprio per mezzo di Jack.
    Una sorta di ‘reciproca’ pazzia salvifica, quindi.
    Riusciamo a farcela tramite l’altro che funge da specchio, riprendendoci la nostra vita vera, quella che ci appartiene veramente, riflesso della nostra identità profonda.

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