5 giugno 2013

FILM AL CINEMA - "Epic" di Chris Wedge

La chiave di lettura la si può rintracciare già interamente nel titolo. Su cosa si fonda l'epica? Il cartoon di Chris Wedge risponde in modo tradizionale: sulla suddivisione artificiosa della conflittualità intrinseca alla natura ad opera dell'immaginazione estetica dell'uomo. In quest'ultimo prodotto della Blu Sky Studios ("L'era glaciale", "Rio") non si trova infatti nessuna traccia della rivisitazione critica del dualismo bene-male operata da altri film d'animazione in CGI degli ultimi anni, come "Megamind" di Tom McGrath o "Ralph Spaccatutto" ("Wreck-it Ralph") di Rich Moore, oppure semplicemente della rilettura in chiave più moderna di un canovaccio fiabesco classico, come in "Ribelle - The Brave" ("Brave") di Mark Andrews.
Lo svolgimento di "Epic"segue schemi già collaudati e quindi più prevedibili. Le forze della natura vengono presentate in due schieramenti contrapposti: da una parte quello del bene e della vita, rappresentato da esseri belli, luminosi e fieri (i Leafman), coadiuvati da animali gradevoli alla vista (come i colibrì) o ironicamente simpatici (come le lumache), in ogni caso scelti tra quelli che comunemente vengono considerati innocui e verso i quali si può quindi provare uno spontaneo senso di tenerezza; dall'altra l'esercito del male e della morte, raffigurato in creature dai tratti mostruosi o grotteschi (i Bogan) e da animali come corvi o pipistrelli, facendo leva nell'altro verso sempre sul senso comune e su una certa tradizione fiabesco-letteraria. Dalla battaglia tra i due mondi dipende la sopravvivenza della foresta.
Se dal punto di vista narrativo la formula è quindi ostentatamente tipica, sotto il profilo visivo il film si mantiene nell'ambito dell'illustrazione raffinata di un fantastico mondo colorato dalle molteplici forme di vita e dell'efficace resa spettacolare delle scene d'azione. Anche nella messinscena prevale quindi la misura contenuta e non c'è traccia del tripudio d'inventiva o della creatività fantasmagorica di altri cartoon. A conti fatti ci sono quindi pochi motivi per entusiasmarsi alla visione, che, almeno per un adulto, può risultare abbastanza distaccata. Anche se non si può non ammettere che nel complesso si tratta di un prodotto ben confezionato e comunque coinvolgente dal punto di vista spettacolare. E che non manca di un certo fascino, proprio nel suo proporsi come poema cavalleresco-naturalistico.
Pier

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