17 gennaio 2014

FILM - "Quando meno te lo aspetti" ("Au bout du conte") di Agnes Jaoui

Avviso: l'articolo rivela dettagli della trama del film
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Una commedia contemporanea dai tratti comici che sviluppa vicenda e personaggi su un canovaccio intessuto di richiami alle fiabe tradizionali. Il sovrapporsi di vicissitudini quotidiane dei nostri giorni ai frequenti squarci simbolici che rimandano all'universo favolistico produce un tracciato narrativo originale, che alterna la levità del comico allo spessore psicologico dei caratteri presentati, non trascurando il più ampio contesto esistenziale nel quale vengono calati i diversi eventi di cui la trama si compone.
Film dalla scrittura complessa, che ci propone i percorsi dei protagonisti contrappuntandoli con una miscellanea di riferimenti che arrivano - verrebbe da dire - o così improvvisi da sorprendere o talmente discreti da sfiorare il sottotono, in modo che lo spettatore (ovvio che lo si presuppone già memore dell'immaginario evocato) venga trasportato attraverso l'immediatezza emotiva, quasi in modalità subliminale, dalla visione "diurna" dell'ordinario alla dimensione archetipica del racconto, quell'"incanto" primordiale dell'arte capace di produrre uno slittamento della coscienza dagli abituali codici di senso in favore di un'immersione intuitiva pre-logica. In tal senso il discorso filmico non si fa metaforico ma - più semplicemente e più pregnantemente - allusivo.
Troviamo quindi il ragazzo timido e dalle velleità musicali - con un padre che per i modi burberi potrebbe avere qualcosa dell'Orco - nei panni del Principe Azzurro (anche se scappa dalla festa prima della mezzanotte e perde la scarpa come Cenerentola) che si innamora di una Cappuccetto Rosso giovane rampolla di una potente famiglia (il padre industriale, continuamente alle prese con accuse di inquinamento ambientale, adombra il ruolo del Re, mentre la madre sessantenne che sembra una ragazzina in virtù dei numerosi interventi di chirurgia estetica impersona la Strega con la mela rossa), insidiata dal rampante e spregiudicato - con tanto di stile manageriale da "vincente" dei tempi odierni - Mr. Wolf (Lupo in inglese) ma sostenuta affettuosamente dalla zia, che lavora con i bambini e veste spesso i panni della Fata.
Tutti questi richiami vengono quindi presentati quasi alla rinfusa, sparsi tra le pieghe del testo in un modo che sembra a volte (non sempre) afinalistico. Il risultato è interessante, i personaggi sono credibili ed intensi, le numerose storie che compongono questa commedia corale si fanno seguire con partecipazione, a tratti si ride di gusto, gli spunti di riflessione non mancano. Peccato per la frase finale, scritta in sovrimpressione sul fermo immagine conclusivo: una caduta di stile che, in un attimo, rischia di abbassare il livello di tutta l'operazione, inquinandola retrospettivamente con le tinte dell'ostentata mediocrità non esente da un sottofondo appena un po' volgare. Verrebbe quasi da chiedersi come suona nella versione francese. A tal proposito: il titolo originale potrebbe tradursi con "in fin dei conti" o "alla fine della storia", niente a che vedere con "Quando meno te lo aspetti".
Pier

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