C'è chi vede la fede come una montagna con due versanti: uno costituito dalla necessità (o tentazione?) umana di dare risposte rassicuranti al nostro desiderio inappagato di giustizia e alle nostre paure più profonde (della morte, del dolore, della sofferenza, ...), l'altro costituito dall'intima e irrazionale quiete che a volte incontriamo nella preghiera, nell'amore per una persona, nella meraviglia della natura.
Sul primo versante, guidati dalla paura e dalla frustrazione, incontriamo (o creiamo?) Dio come risposta alle domande a cui non troviamo risposta o la cui risposta non vogliamo accettare. Qui troviamo regole, precetti e dogmi e facciamo esperienza di Dio nell'obbedienza.
Sul secondo versante, guidati dal desiderio di Pace, facciamo esperienza dell'amore divino, ma anche dei suoi assordanti e inquietanti silenzi. Qui non si trovano risposte preconfezionate né regole da applicare, ma nuove domande e rinnovato vigore per continuare nella ricerca della "Luce". In questo secondo versante l'obbedienza lascia il posto alla responsabilità e la certezza all'inquietudine.
Programma dell'incontro (17/5/2014):
- h 20:45 Introduzione;
- h 21:00 Visione del film "Centochiodi" di Ermanno Olmi (Italia, 2007);
- h 22:30 Lettura di un passo tratto dal Nuovo Testamento e intervento di Matteo Barile;
- h 23:00 Spazio per eventuali domande e/o interventi da parte dei partecipanti;
- h 23:30 Condivisione di un momento dedicato al silenzio.
Matteo Barile è stato parte attiva della Chiesa Cattolica dal 1992 al 2006 come animatore, formatore e catechista nella comunità parrocchiale di Stella Maris di Roma. Grande estimatore di Don Luigi Di Liegro e di Frere Roger di Taizé, ha sperimentato il complesso, incompiuto e a tratti fallimentare percorso del Concilio Vaticano Secondo. Nel 2007 si è allontanato dalla vita parrocchiale e dalla partecipazione attiva ma ha continuato con fatica a coltivare lo spirito inquieto di ricerca che da sempre è alla base del suo percorso religioso.
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