17 novembre 2015

FILM al cinema - "Mustang" di Deniz Gamze Ergüven

L'incipit si richiama cinematograficamente ai teenager movie, con un gruppo di adolescenti che, all'uscita della scuola, in una giornata di sole, fanno un bagno in mare e giocano spensieratamente alla lotta. Il tono è leggero, le inquadrature spaziose, la luce calda. La scena successiva segna un brusco ed incisivo cambiamento d'atmosfera, che svela il contesto sociale dell'opera. La modalità narrativa prende un andamento drammatico, che, per il resto della vicenda, si alterna ai momenti di maggior leggerezza, dedicati per lo più al rapporto tra le protagoniste (cinque sorelle orfane affidate alla nonna ed allo zio) o agli incontri di queste con i pochi personaggi adiuvanti.
Il film sembra prendere per mano lo spettatore e condurlo su e giù per una concitata altalena emotiva: lo catapulta in una situazione claustrofobica, quindi lo blandisce con qualche pausa più spensierata per poi scuoterlo improvvisamente con una nuova accentuazione drammatica. Non mancano neppure i risvolti tragici ma la tonalità del racconto resta comunque sommessa, evitando clamori e retorica.
La scrittura è assai puntuale nel far susseguire gli eventi con una modalità al contempo coinvolgente ed esplicativa; la regia sta addosso ai personaggi con piani ravvicinati e rivela l’irrequietezza che cova sotto l’apparenza attraverso un’estrema mobilità della macchina da presa. Un approccio stilistico che risulta al contempo fluido ed intenso: a tratti potrebbe apparire disorientante ma lo è sempre in modo funzionale all'enunciato narrativo. Notevoli le prove delle giovani attrici, a partire da quella della protagonista.
Pier

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