22 febbraio 2016

FILM in home video - "My name is Joe" di Ken Loach (GB/Francia/Spagna/Italia/Germania 1998)

Il cinema nordeuropeo si distingue spesso per l’abilità dei suoi rappresentanti a raccontare vicende piene di significato. Il britannico Ken Loach, classe 1936, è un illustre esponente di questo tipo di cinema e, quale acuto osservatore delle condizioni di vita della classe operaia, annovera molte opere su questo specifico tema, tra cui My name is Joe.
Storia dura e d’impatto, affilata come i suoi protagonisti (tutti davvero bravi e adatti alle parti), si dipana agevolmente tra alterni fatti grazie ad una sceneggiatura caparbia e risoluta. Anche i dialoghi risultano incisivi e decisamente comunicativi. La macchina da presa, concentrata su ambienti ben lontani da quelli patinati e glamour, fornisce il quadro chiaro e preciso di una dolorosa vicenda umana con tinte a tratti anche molto forti come la verità sociale denunciata dall'autore senza retorica. Davvero un film da non perdere nonostante l'asprezza del suo contenuto.
AleLisa

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