Dopo Wadjda (in italiano La bicicletta verde), Haifaa Al Mansour si cimenta in una coproduzione euro-americana ad alto budget che narra gli anni tra l'adolescenza e la prima giovinezza di Mary Shelley, celebre autrice del romanzo Frankenstein.
La confezione è di alto livello e il film possiede una sua forza espressiva, che si esprime all'interno di certe convenzioni tipiche del genere di riferimento (il biopic d'epoca). I personaggi sono per lo più caratterizzati in modo incisivo, anche se non manca qualche eccesso (Lord Byron è rappresentato in modo talmente caricaturale da sfiorare la macchietta). Dal punto di vista esistenziale resta l'impegno in favore della condizione femminile e un'amara riflessione sul binomio creatività artistica-malessere interiore.
La confezione è di alto livello e il film possiede una sua forza espressiva, che si esprime all'interno di certe convenzioni tipiche del genere di riferimento (il biopic d'epoca). I personaggi sono per lo più caratterizzati in modo incisivo, anche se non manca qualche eccesso (Lord Byron è rappresentato in modo talmente caricaturale da sfiorare la macchietta). Dal punto di vista esistenziale resta l'impegno in favore della condizione femminile e un'amara riflessione sul binomio creatività artistica-malessere interiore.
Pier
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