21 gennaio 2019

FILM al cinema - "Capri-Revolution" di Mario Martone

Il film propone diversi spunti interessanti ma è diseguale nella sua realizzazione e sconta una sceneggiatura incerta, che alterna momenti incisivi ad altri decisamente meno. Se una delle sequenze più riuscite è quella del serrato confronto dialettico tra il medico marxista e l'artista hippie-ante litteram, con dialoghi che bene esprimono due differenti approcci che caratterizzeranno la cultura antagonista dei paesi occidentali nel XX secolo, per converso, a svantaggio dell'opera, si possono citare la scarsa caratterizzazione di alcune figure di contorno, che non si riescono a delineare chiaramente nella memoria dello spettatore, lasciandolo confuso e perplesso circa la loro identità fino all'epilogo della vicenda (la moglie dell'artista leader della comunità, la fragile paziente dello psicoanalista...), come anche le diverse scene nelle quali l'elemento narrativo cede il passo a quello lirico, per non parlare dei paesaggi favolistici e delle bellezze da rotocalco nei panni delle donne della comune.
Indeciso sul registro da prendere, Martone stavolta non convince fino in fondo, anche se restano all'attivo del suo film sia l'analisi di alcune tendenze culturali che il personaggio della protagonista Lucia, ottimamente interpretata da Marianna Fontana.

Pier

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