21 ottobre 2020

FILM al cinema - "PadreNostro" di Claudio Noce

Claudio Noce parte dal suo vissuto personale per ripercorrere un episodio del nostro recente passato ma va oltre sia il dato biografico che quello storico-sociale. Più che la prosa narrativa, l’autore (oltre alla regia, firma la sceneggiatura assieme ad Enrico Audenino) sceglie una modalità di racconto poetica e “impressionista”. 

PadreNostro racconta eventi tragici con una messinscena in gran parte "claustrofobica", a base di inquadrature che stanno addosso ai personaggi, spesso da angolazioni inconsuete che poco concedono alla modalità di rappresentazione più convenzionale alla quale siamo più abituati. Gli stessi attori noti (come un Favino intenso e più sottotraccia che altrove) sono ripresi in modo contro-divistico così come le sequenze più concitate sono girate in modo anti-spettacolare. 

Questo stile rende un po' faticosa la fruizione del film ma, se si ha la pazienza di arrivare alla fine, l'attenzione concessa viene ampiamente ripagata. Quello che traccia l'autore è un percorso di immersione in un vissuto storico ed esistenziale sofferto che passa per la catarsi offerta dalla trasfigurazione lirica del quotidiano (anche se a volte con soluzioni un po' facili ma non per questo meno incisive, come l'uso di una canzone assai nota - anche cinematograficamente - come "Impressioni di settembre "della PFM a contrappunto di scene rivelatrici) per approdare ad un messaggio di speranza reso attraverso un suggestivo epilogo.

Pier

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