(contiene spoiler)
Un film di spessore, che affronta temi difficilissimi (come la responsabilità genitoriale e la perdita di una figlia) attraverso un tocco leggero che azzarda qualche punta di ironia lasciando comunque esprimere il vissuto profondamente sofferto di alcuni dei protagonisti.
Mastandrea è al suo meglio con un'interpretazione incentrata sulle sfumature, la Bruni-Tedeschi ripropone una sua modalità espressiva già sperimentata, la giovane Bellugi funziona con la sua esuberanza dai tratti nevrotici. Regia, fotografia e colonna sonora fanno il resto.
Il protagonista, Adriano Sereni, appare inizialmente come un burbero misantropo quasi dai tratti macchiettistici e poi si scopre che quell'atteggiamento deriva dal recente lutto; anche la sua collega e amica Giuliana viene presentata con il suo sensuale vitalismo apparentemente superficiale, che nasconde l'aver appena affrontato un tumore. Niente è come appare, anche nel processo che Adriano affronta praticamente senza difendersi; solo l'incontro con la giovane e incinta Matilde, erede di una nobile famiglia toscana dedita alla viticoltura con un gruppo di coetanei fricchettoni, gli farà ritrovare il senso della propria esistenza, attraverso il prendersi cura in modo paterno di questa ragazza, rimasta orfana del vero padre da bambina.
Film che può aiutare a vivere meglio nel suo proporre un percorso narrativo che porta il protagonista dalla sofferenza più nera alla "rinascita".
Pier
Il film Cinque secondi mi ha coinvolto più nelle idee che nelle emozioni. La mia impressione è che tutto sembra troppo artificiale, gli ingredienti ci sono ma non mi arrivano. Il mio personaggio preferito comunque rimane Giuliana (interpretata da Valeria Bruni Tedeschi) perché ha momenti di umanità e leggerezza con una vitalità disarmante.
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