25 marzo 2013

FILM AL CINEMA - "Upside Down" di Juan Solanas

Storia di un amore "impossibile", con tutti i cliché della tradizione cinematografica di riferimento, innestata su un plot fantascientifico che rielabora suggestioni distopiche nell'ambito di un sistema planetario alternativo.
L'aspetto più interessante di "Upside Down" sta nello sviluppo dell'idea dei due pianeti ravvicinati, soprattutto da un punto di vista visivo. Il film evoca infatti quella meraviglia che il cinema riesce ancora a dispensare, attraverso un lavoro accurato sulla composizione dell'immagine, che traduce in termini immediati ed emotivi un'idea di partenza dotata di una certa carica di originalità. La tecnologia digitale viene quindi messa al servizio di una suggestiva resa figurativa, la quale però, priva di un forte substrato narrativo, rischia di tradursi in una maniera tanto ricercata quanto fondamentalmente algida. La trama sentimentale è svolta in modo corretto ma privo di grande fantasia e la vicenda, nel complesso, inciampa in qualche buco di sceneggiatura e in una certa sbrigatività di svolgimento, che possono lasciare disorientato qualche spettatore e compromettere a tratti quella percezione di verosimiglianza che, pur in un'opera di fantascienza, consente di immedesimarsi appieno nel racconto. Non si cerchi nemmeno troppa inventiva nella metafora politico-sociale affidata alla contrapposizione tra Mondo di sopra e Mondo di sotto, ennesima variante (consapevole però) di un tema caro a tutto un filone di sci-fi. 
Per chi riesce a lasciare andare le troppe pretese e si vuole abbandonare ad una favola romantica ambientata in un contesto che evoca l'incanto della visione cinematografica, allora questo è il film giusto. Allora si potranno seguire le vicissitudini dei due innamorati ed apprezzare la bellezza del contorno, senza fare troppo caso alle spiegazioni sulla doppia gravità e a qualche dettaglio che sembra non tornare. E allora si metterà magari più attenzione anche alla prova dei due protagonisti, Kirsten Dunst e Jim Sturgess, entrambi pienamente in parte. Ma, terminata la proiezione, "Upside Down" rischia di essere un'opera che si dimentica presto...e dispiace, perché Juan Solanas (regista e sceneggiatore) non manca certo di talento.
Pier

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