10 settembre 2014

CONFRONTI - Scampoli di commedia all'italiana ("La mossa del pinguino" di Claudio Amendola VS "Noi 4" di Francesco Bruni)

L'esordio alla regia di Claudio Amendola con "La mossa del pinguino" si situa nel solco della migliore stagione della commedia all'italiana, quella degli anni '60-'70. Un ottimo quartetto di attori, una solida sceneggiatura, un buon disegno dei caratteri, una narrazione che alterna comicità e malinconia, senza scadere nella volgarità. La vicenda - incentrata su un gruppo di marginali che cerca un riscatto sociale nel progetto di portare alle Olimpiadi la prima squadra di curling dell'Italia centro-meridionale - è tratteggiata con empatia e tenerezza, risultando più spesso commovente che comica. Lascia un po' di amarezza ma ciò che rimane più in profondità è l'affetto per un campionario umano che, pur con tutti i suoi  limiti e ingenuità, esprime una sua fondamentale purezza di cuore. 
"Noi 4" di Francesco Bruni è invece una delusione. Tanta maestria nella composizione narrativa appare piuttosto fine a se stessa, quasi un artificio retorico che non ha altro scopo che autoesibirsi: la storia di questa famiglia scombiccherata sembra non condurre da nessuna parte ed i protagonisti non arrivano ad essere tutti così credibili. Il padre cialtrone è talmente caricato da risultare fastidioso; altrettanto si può dire della fragilità mascherata con l'apparente durezza della figlia maggiore, fricchettona e con velleità artistiche, o dell'iperprotettiva ed ansiogena madre, che vive in modo frenetico, non accetta il passare degli anni e martella tutti di telefonate. Le nevrosi rappresentate lasciano l'impressione di essere molto scritte a tavolino: sul piano più immediatamente emotivo il film non riesce a comunicare in modo convincente e dal punto di vista esistenziale sembra non lasciare gran che al termine della visione. E purtroppo ne risentono anche gli attori. L'unico personaggio che lascia il segno è quello del figlio minore, la cui vicenda suscita infatti una maggiore adesione da parte dello spettatore. Per il resto niente di che.
Pier

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