5 novembre 2014

CONFRONTI - Vita comune in terza età: "The Best Exotic Marigold Hotel" di John Madden VS "Et si on vivait tous ensemble?" di Stephane Robelin

(contiene spoiler)

Un tema analogo (un gruppo di anziani che va a vivere insieme, a confronto con un giovane) per due commedie dagli esiti completamente differenti: se la prima offre un quadro propositivo dal punto di vista esistenziale, non si può certo dire lo stesso della seconda.
I personaggi di "The Best Exotic Marigold Hotel" (per la distribuzione italiana soltanto "Marigold Hotel") trovano nella vita comune, attraverso la solidarietà, uno spunto creativo per evolversi, superare impasse, prendere nuove strade o fare pace col passato. "Et si on vivait tous ensemble?" ("E se vivessimo tutti insieme?", finalmente un titolo tradotto letteralmente) presenta invece  rapporti di coppia e di amicizia che si rivelano tutti fondati su menzogne, per di più messi in scena con un approccio assolutorio e superficiale, che ci presenta tali situazioni quasi come fossero esemplari oppure fa esplodere i conflitti per poi farli inverosimilmente pacificare il minuto dopo. Nel primo film i coniugi Douglas e Jean scoprono alla fine che è meglio separarsi e iniziare nuove vite ma ciò viene proposto come un risultato liberatorio e costruttivo per entrambi, una presa di coscienza insomma che può migliorare la loro quotidianità; oppure, la smania di voler ancora piacere e conquistare in età avanzata viene osservata con tenerezza ed empatia, grazie ad una sceneggiatura delicata che evita di calcare troppo la mano e raffigura i personaggi di Madge e Norman esplicitandone i limiti. Nel secondo invece i rapporti matrimoniali sono falsificanti e confusi, mentre il personaggio di Claude viene descritto come un erotomane sfrenato attraverso una modalità neanche troppo sottilmente compiacente. Anche la morte è rappresentata in modo assai differente: più sereno e pacificante nell'opera di Madden, più cupo e malinconico in quella di Robelin. Infine, la prima si conclude con un happy end che apre alla speranza, la seconda ha un epilogo più tetro e sospeso. Allo spettatore la sua scelta.
Pier

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