17 ottobre 2016

FILM al cinema - "L'effetto acquatico" ("L'effet aquatique") di Solveig Anspach

(contiene spoiler)

Apparentemente si tratta di una commedia sentimentale simile ad altre, con un intreccio basato sul progressivo avvicinamento tra due protagonisti un po' fuori dal comune. E invece, nel corso del suo svolgimento, il film della Anspach mostra tutta la sua originalità, distanziandosi via via dal canovaccio di base - che si richiama ad una convenzione cinematografica - nella modalità del racconto, nel disegno dei caratteri, nella cura per i dettagli e le atmosfere, nell'evidenza data alle sotto-tracce narrative.
L'opera è immersa in un'atmosfera particolare, appena percepibile nella sua sottigliezza che punta comunque chiaramente in direzione dello straniamento; le singole sequenze sono spesso raccordate tra loro in modo temporalmente non troppo definito; dialoghi e comportamenti a volte appaiono grotteschi o sopra le righe, per lo più in modo leggero, anche se non manca una piccola dose di cattiveria; i personaggi e gli ambienti sono caratterizzati in modo estremamente vivido, così da rimanere impressi nella memoria dello spettatore; diversi sconfinamenti contribuiscono ad arricchire la vicenda e a connotarla anche con toni magico-fiabeschi.
L’happy-end arriva e il film si chiude immediatamente su di esso, come a scomparire dopo aver riannodato i fili del complesso percorso narrativo, mantenendosi quindi attento a non travalicare troppo quelle convenzioni di genere con le quali ha pur giocato per tutto il tempo. Il risultato espressivo è interessante ed il messaggio è di quelli che aiutano a vivere.
Pier

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