2 aprile 2017

CINEMA D'ESSAI - "Microcosmos" di Claude Nuridsany e Marie Pérennou (Francia 1996)

"Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia".
Così fa esclamare Shakespeare nella quinta scena del primo atto dell’Amleto al suo protagonista. Dopo aver guardato lo splendido documentario di Claude Nuridsany e Marie Pérennou, Microcosmos, se ne comprende appieno il significato. Il film infatti, lungi dall’essere la solita ripresa voyeuristica di animali esotici intenti a sbranare o migrare, è la rappresentazione minuziosa quanto poetica di animali banalissimi con cui ognuno di noi, in particolare nella sua infanzia, si è imbattuto.
In un paio di metri quadrati di una comunissima campagna francese (simile pertanto ad una qualsiasi della nostra penisola) i due scienziati si concentrano nell’osservare con discrezione la vita di scarabei, lumache, ragni, formiche e zanzare senza inutili quanto inopportuni commenti, con l’accompagnamento però di una colonna sonora intensa quanto incisiva. E proprio in questo comunissimo fazzoletto di terra, uguale a quelli che centinaia di volte abbiamo avuto davanti agli occhi nella nostra vita quotidiana, si apre l’incantesimo di un microcosmo popolato da animali tanto banali quanto magicamente insoliti, regolato da leggi e rapporti impensabili. 
Il documentario non annoia mai, anzi, la poeticità delle immagini, peraltro splendidamente riprese, avvincono lo spettatore con la loro insospettabile novità. Dopo la visione del film anche un semplice moscerino, sino ad allora scacciato come fastidioso intruso nella nostra vita, acquista una nuova fisionomia, si arricchisce di un mistero che la curiosità ormai in noi destata vorrebbe farci osservare più da vicino.
L’impatto del film è del tutto similare a quello che si può avere dopo la lettura dello straordinario libro del premio Nobel Maurice Maeterlinck Vita delle api, Vita delle termiti, Vita delle formiche o di quelli altrettanto interessanti dell’entomologo Jean-Henri Fabre, nei quali gli insetti non sono più gli immondi ospiti indesiderati delle nostre moderne abitazioni ma incredibili e magici abitanti di un mondo microscopico ricco di aspetti e vite impensabili. 
Senza sognare viaggi lunghissimi o terre lontanissime, a volte basterebbe soffermarci solo su un semplice quadrato di terreno di un qualsiasi orto, abbassare lo sguardo con umiltà per scoprire, sotto i nostri piedi, un microcosmo fittamente e variamente popolato. 
Danilo Giorgi

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