Dopo "(500) giorni insieme" ("(500) Days of Summer", 2009), Marc Webb, alla sua seconda opera, tenta la strada del blockbuster con un'ennesima rivisitazione, stavolta più che esplicita visti gli immediati precedenti diretti da Sam Raimi. Con tale premessa ciò che spinge ad andare a vedere il film è soprattutto la curiosità di verificare come questa versione sia stata realizzata, consapevoli della rincorsa, da parte dell'action movie hollywoodiano, di un sempre più alto tasso di spettacolarità supportato magari dagli ultimi ritrovati tecnologici.
Risultato: niente di nuovo ma almeno ben fatto. Un compito svolto con professionalità. Lo script tiene abbastanza e, per quanto già nota ai più, la vicenda si fa seguire senza troppi cali di tensione. I personaggi riescono a coinvolgere e gli attori sanno dar loro il giusto spessore. La regia ha poi quel quid che spesso manca, in qualche passaggio osa un po' di più della media e alza il tono dell'impatto visivo. Per il resto ordinaria amministrazione, solita morale, ecc. Ma non si pretendeva neppure l'originalità, che, si sa, di questi tempi scarseggia in un certo tipo di cinema.
Pier
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