3 luglio 2012

FILM AL CINEMA - "Men in Black 3" di Barry Sonnenfeld

A quindici anni dal primo episodio e a dieci dal secondo, ecco il terzo capitolo della saga dedicata agli uomini in nero che lottano per difendere la terra da minacce aliene. Il tempo è passato e si sente. Anche questo film soffre di una certa stanchezza della Hollywood contemporanea, una carenza di originalità che sta diventando cronica, una tendenza al manierismo che porta al confezionamento di continui cloni di un immaginario già saccheggiato. I meccanismi di genere rimangano pure al loro posto, non si pretende un sovvertimento delle regole ma almeno un'iniezione di creatività a rinnovare ogni tanto gli schemi consueti...
"Men in Black 3" si colloca quindi nel solco di altri blockbuster di quest'ultimo anno, quali "Mission Impossible - Protocollo Fantasma" o "The Avengers": poche idee, attori collaudati, molto frastuono. Il plot è schematico (buoni contro cattivi) e fin qui tutto ok: per funzionare ha però bisogno di caratterizzazioni che si imprimano nella memoria, che siano icone o personaggi. E qui a non essere all'altezza è proprio il "vilain", troppo rozzo e schematico, privo del carisma e dello spessore necessari a rendere quel tantino epico ed appassionante lo scontro con gli uomini in nero. Sul fronte di questi ultimi si segnala l'ottima performance di Josh Brolin, che conferma un talento già pienamente espresso in numerosi titoli e nei ruoli più disparati, mentre Will Smith - promosso a protagonista - eccede in gigioneria ed istrionismo, fino a dare l'impressione di saturare lo spazio filmico con la sua presenza fin troppo straripante.
La storia si fa seguire abbastanza ma senza mai emozionare veramente: a parte il già visto o le idee riciclate (dal viaggio nel tempo alla minaccia alla terra, fino alla divertita escursione vintage negli anni '60), la sceneggiatura - oltre ad essere carente in alcuni passaggi che risultano di difficile comprensione - procede in modo sconnesso e poco lineare, compromenttendo un po' il ritmo narrativo. Nel complesso si tratta comunque di un film godibile, per merito - attori a parte - di una messinscena accurata e di coinvolgenti momenti d'azione. Ma non c'è molto altro.
Pier

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