22 ottobre 2012

FILM AL CINEMA - "L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva" ("Ice Age: Continental Drift") di Steve Martino e Mike Thurmeier

Questo quarto capitolo della serie iniziata dieci anni fa non fa che ribadire la vitalità del cartoon digitale all'interno dell'attuale panorama cinematografico statunitense: in film d'animazione come questo si continua infatti a ritrovare quella meraviglia del cinema in grado di coinvolgere ed emozionare spettattori di tutte le età (è ormai un dato di fatto che il target di tali prodotti non è più soltanto il pubblico dei bambini).
La miscela è la stessa dei primi tre episodi della saga prodotta dalla Blue Sky Studios: personaggi ben caratterizzati, ritmo, azione, ironia ed una morale più o meno esplicita relativa ai legami affettivi. Potrebbe venire il sospetto della serialità, supportata da semplici variazioni sul tema: ciò che impedisce il verificarsi della deriva puramente manierista è la continua originalità d'ispirazione, le trovate sempre nuove ed azzeccate, il senso del fantastico che un film come questo trasmette dall'inizio alla fine, immergendo lo spettatore in un altrove dell'immaginario estremamente vivido e trascinante.
Il divertimento non manca, tra sequenze movimentate degne del migliore action-movie e siparietti comici a base di dialoghi brillanti . Ma ciò che rende vivo questo cartoon (ed altri analoghi) sono i personaggi, credibili quanto e più di quelli interpretati da attori veri. Ed è grazie a questo aspetto che l'elogio dell'amicizia e della comunità non suona come una semplice riproposizione di uno stereotipo ma si fa percepire in maniera efficace ed intensa. Inoltre la stessa comunità è rappresentata nelle sue contraddizioni, come mostrano le scene in cui la giovane mammuth Pesca, affascinata dal branco dei suoi conformisti coetanei, dimentica i suoi amici "alternativi" come la talpa e gli opossum. Meritano infine una segnalazione le peripezie dello scoiattolo Scrat, che fin dal primo episodio incorniciano la vicenda del film e spesso si alternano ad essa: tra le pieghe della divertita rappresentazione può affiorare un'interessante riflessione sull'attaccamento ed il bisogno propri dello stato naturale.
Pier

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