18 aprile 2016

FILM al cinema - "La corte" ("L'hermine") di Christian Vincent

(contiene spoiler)

Una pista narrativa è quella del processo, l'altra è quella dell'amore che il Presidente della Corte d'Assise nutre per la dottoressa che l'aveva curato anni prima in ospedale e che ritrova inaspettatamente tra i giurati. Alla parte giudiziaria vengono dedicate numerose sequenze, nelle quali la messinscena si sofferma sui dettagli della vicenda e sul tratteggio dei personaggi; contemporaneamente si assiste alle fasi del re-incontro tra i due personaggi principali, al racconto della loro conoscenza di anni prima ed alla possibilità dello sviluppo di un nuovo amore.
La trama fino ad un certo punto è ben sviluppata e gli attori indubbiamente bravi. Il film però non convince proprio nell'epilogo. Dopo aver coinvolto emotivamente lo spettatore facendogli seguire le diverse fasi del processo, la sceneggiatura fa concludere quest'ultimo bruscamente e fuori campo, quasi avesse poca importanza nell'economia narrativa dell'opera. Da questo modo di procedere il pubblico può riportare la spiacevole sensazione di essere preso in giro, portato per mano lungo un racconto per l'intera durata filmica e poi piantato in asso senza spiegazione. E' vero che il finale aperto fa intuire l'inizio di una relazione tra i due protagonisti: ma allora perché intrecciare due diverse storie se l'interesse è incentrato soltanto su una?
Pier

Nessun commento:

Posta un commento