20 dicembre 2013

FILM AL CINEMA - "L'ultima ruota del carro" di Giuseppe Veronesi

Avviso: l'articolo rivela dettagli della trama del film
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Quando si dice "andiamo a vedere un film leggero perché voglio distrarmi allegramente" io personalmente consiglio, in barba ai cine-panettoni o ai prodotti demenzial-italiani, una visione come questa: "L'ultima ruota del carro". Nulla di nuovo, tantomeno impegnativo ma godibile e divertente, l'ultimo film di Giovanni Veronesi ci racconta la storia vera del suo autista, Ernesto Fioretti. Quarant'anni di vita vissuta a Roma, tra gli anni di piombo ed i giorni nostri. Niente di nuovo: il ragazzino fragile e sfigato a cui nessun compagno di gioco passa mai il pallone, che poi crescendo è succube del padre buzzurro che ne impedisce una realizzazione professionale. Più tardi lo ritroveremo camionista trasportatore e poi in balia di vari mestieri: testimone inconsapevole delle furberie politiche dei tempi di tangentopoli. Il buon Ernesto però, ingenuo e puro, si sposerà con una dolce fanciulla, Angela, che gli darà un bambino e gli resterà sempre accanto con amore. Questo ed il suo buon carattere, saranno la sua forza e la sua integrità. Fino in fondo, mentre le avversità della vita faranno di tutto per abbatterlo. Sempre e comunque i suoi occhi rimarranno quelli del fanciullo.
Il pregio di questo film è nella varietà dei personaggi interpretati da attori tutti rigorosamente bravi e italiani, gustosissimi nella loro modalità recitativa, che a me hanno dato la netta sensazione essersi divertiti durante la lavorazione. Elio Germano è Ernesto: versatile nella sua grandiosa qualità di attore, ci regala un protagonista ingenuo e saggio, in buona fede nei confronti del mondo e sempre capace di stupirsi. Alessandra Mastronardi è Angela, dolcissima moglie che ogni uomo invidierebbe per fedeltà e presenza. Ricky Memphis è lo zio Giacinto che si lascia sedurre dai giochi di potere: vittima anche lui. Alessandro Haber è un pittore apparentemente strampalato che prenderà a cuore l'amicizia con Ernesto: con l'incedere della storia il Maestro, come viene chiamato, si rivelerà un personaggio interessante. Maurizio Battista, noto comico verace (che come tale non è il mio ideale) rende ottimamente, in questo caso, nella parte dello zio saputone e simpaticone, dotato di saggezza popolare. Massimo Wertmuller, nella parte del padre di Ernesto, interpreta l'ostinazione genitoriale decretata dalla convinzione assoluta di essere nel giusto. Virginia Raffaele, anche lei attrice duttile per eccellenza, ci regala senza sbavature un personaggio succube anche lei di un sistema di potere mentale e politico. Sergio Rubini fa l'onorevole di turno stralunato e viziato. Dalila Di Lazzaro: un piacere rivederla avvolta nel suo fascino, partecipare con un cameo a questo film che non ci offre chissà quali spunti di riflessione ma una visione leggera, divertente, non demenziale. Lo consiglio. Molto lavoro è stato dato ai truccatori: vediamo i personaggi nello scorrere degli anni...effetti scenici sfiziosi anche se non sempre riuscitissimi.
Simona Ciammaruconi

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