22 settembre 2016

FILM al cinema - "Un padre, una figlia" ("Bacalaureat") di Cristian Mungiu

Cristian Mungiu, regista e sceneggiatore romeno di punta, firma un'altra pellicola interessante, specchio della Romania post-comunista, fatta di malessere diffuso, contraddizioni forti, favoritismi senza limiti e tante, tante aspettative.
Il film è incentrato sul protagonista, Romeo, in particolare sulla sua ansia - mai disperata - di veder partire la figlia Eliza per l'Inghilterra (grazie ad una borsa di studio da conquistare a caro prezzo), nella speranza di una vita migliore di quella attuale. La regia, essenziale ed asciutta, indugia eccessivamente sull'infaticabile personaggio (perennemente alle prese con problemi e difficoltà di ogni tipo). Anche la sceneggiatura - pur nella fluidità dei dialoghi - si dilunga in troppe descrizioni ed intrecci, allungando eccessivamente la durata dell'opera. Nel contesto generale, la fotografia si presta bene a rappresentare senza filtri un quotidiano grigio, noioso ed uguale. 
Cristian Mungiu intende ancora una volta descrivere, anche con durezza (senza raggiungere, pero', il picco di 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni), la realtà di una terra difficile, ancora alle prese con il pesante contrasto tra passato e presente in cui la post-rivoluzione sembra dichiarare tutto il suo fallimento. E lo fa, stavolta, collocandosi all'interno del rapporto padre-figlia, nel quale il dissidio tra quel passato recente e questo presente deludente mostra tutta la sua fragilità, spingendo a scelte scomode e difficilmente accettabili. Ma ciò che è stato resta inevitabilmente alle spalle, soprattutto per quanto riguarda la figlia che dovrà affrontare - con coraggio, moralità ed autonomia decisionale - quell'incognita chiamata futuro, nella quale il padre stenta ad identificarsi positivamente. Se questo e' il messaggio sotteso alla vicenda, il film sembra adatto a molti genitori, non solo romeni.
AleLisa

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