9 maggio 2017

CINEMA D'ESSAI - “La sposa turca” ("Gegen die Wand") di Fatih Akin (Turchia 2004)

La sposa turca è senza dubbio, tra i film più recenti, uno di quelli che è riuscito a mettere maggiormente in evidenza l’inevitabile scontro tra la tradizione e la modernità. Come in ogni scontro, le vittime spesso non sono necessariamente militanti, molto spesso sono inermi e coinvolte loro malgrado in tale lotta. Nel film entrambi i personaggi principali, immigrati Turchi residenti in Germania, conducono la loro lotta di emancipazione da un passato che li opprime e imprigiona con diverse modalità. Il personaggio femminile di Sibel lotta per liberarsi da una tradizione familiare opprimente e, per ottenere la libertà di vivere come vuole, non esita a sacrificare la vita stessa. La sete di emancipazione e il disperato bisogno di affrancarsi da un mondo di origine, in particolar modo quello dei suoi familiari, che non soltanto non le appartiene più ma addirittura la castra, la soffoca e le è d’ostacolo nella sua autodeterminazione.
Il personaggio maschile di Cahit è invece prigioniero di un passato fatto di ricordi e rimpianti, di un amore perduto drammaticamente e di cui non riesce a liberarsi. La sua prigionia, soprattutto perché è un uomo, non è determinata dalle tradizioni o da elementi esterni ma dai fantasmi interni che ne affollano l’anima. 
Il dolore di entrambi, unito al loro impellente bisogno di libertà, li unirà in modo singolare, nonostante le enormi differenze di carattere, vita e aspettative per il futuro. La tradizione, purtroppo, non è mai qualcosa che si possa scegliere. È, volenti o nolenti, il nostro imprinting ricevuto, la nostra educazione, il nostro stesso passato ed con esso inevitabilmente si devono prima o poi fare i conti.
Il film ha un ritmo sostenuto e la rappresentazione dei personaggi non scade mai nel banale o nel cliché, sia nella loro descrizione psicologica quanto nel loro agire.
Di particolare rilievo è l’intensa performance di Sibel Kekilli, al suo esordio come interprete cinematografica dopo una breve esperienza come attrice hard. Nelle scene di nudo l’attrice riesce a esternare la sua indubbia carica erotica e la sua drammatica teatralità. 
Danilo Giorgi

Nessun commento:

Posta un commento