9 gennaio 2013

FILM AL CINEMA - "Love is all you need" ("Den skaldede frisør") di Susanne Bier


Cinema esistenziale doc dietro l'apparenza della commedia sentimentale in stile hollywoodiano e in confezione lusso, con tanto di ambientazione italiana, coreografia alto-borghese, paesaggi da cartolina e musica ammiccante. Quasi un antidoto - nel panorama cinematografico dell'ultimo anno - all'alleniano "To Rome with love", con il quale condivide le citate caratteristiche esteriori ma con esiti ovviamente ben diversi. Perché "Love is all you need" è un film denso ad appagante, per una volta anche a partire dal titolo internazionale (quello originale è "Den skaldede frisør", ovverosia "La parrucchiera calva").
Si tratta di un affresco corale che intreccia le vicissitudini di più personaggi, toccando diverse corde emotive. La sceneggiatura è solida ed ha il giusto ritmo per catturare l'attenzione, mentre la struttura da film di genere assolve pienamente il proprio compito, dando alla narrazione una certa dose di leggerezza che permette allo spettatore di passare "indenne" attraverso i momenti più intensi e drammatici, che giungono puntuali dopo i siparietti ironici quando non apertamente divertenti. Perché sempre di autori danesi (la regista e lo sceneggiatore Anders Thomas Jensen) stiamo parlando e l'approccio culturale radicalmente diverso rispetto alle mentite spoglie hollywoodiane si fa sempre più evidente col progredire della vicenda. Ed il risultato è sì un inno alla vita ed all'amore ma non certo nel senso banale del termine: l'attimo, il momento presente, il donarsi reciproco sono un approdo, un punto di arrivo dopo un percorso (narrativo) che è passato attraverso il malessere, la confusione, la malattia e la morte. In tal senso lo stesso happy end può essere interpretato come un doppio capovolgimento rispetto alle convenzioni del genere, una sorta di riavvio - solo apparentemente omologo - dopo una virata di 360°, agli antipodi e ritorno (con consapevolezza). La differenza rispetto alla commedia americana standard la si può cogliere comunque anche a livello stilistico: inquadrature pittoriche e colori scintillanti a parte, si fanno notare sia una certa fluidità della macchina da presa che alcuni raccordi di monatggio più audaci della media.
L'opera non è esente da difetti, soprattutto nella caratterizzazione macchiettistica di alcuni personaggi - volutamente resi antipatici e quasi maltrattati in fase di scrittura - rispetto all'approfondimento psicologico riservato ad altri. Ma, se non si pretende la perfezione, "Love is all you need" resta un film importante per il suo spessore estetico unito alla capacità di aiutarci a vivere.
Pier

4 commenti:

  1. “Si tratta di un affresco corale …musica ammiccante… corde emotive....un inno alla vita ed all'amore …l'attimo, il momento presente…un riavvio…una virata…un approdo…e colori scintillanti …”
    Da questa prosa poetica defluiscono viste pittoriche, sensi di profonda emozione e percezioni ritmiche di trascendente musicalità. Complimenti.

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  2. Grazie per quello che hai scritto :-) Chissà se il film ti potrebbe interessare...
    Un abbraccio

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  3. Chissà! Tu che ne dici? Forse potrebbe essere utile che tu dia anche un suggerimento di congruenza e di affinità, in base ai temperamenti e, perché no, in base ai segni astrologici individuali, che, suppongo, arricchirebbe l’argomentazione, offrendo un’impronta psico -astrale, che va sempre di moda e che potrebbe rivelarsi allettante e coinvolgente. Potresti farti aiutare, nella stesura della recensione, da qualche appassionato psico-astrologo del Gruppo.

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  4. ...non sapevo che avessi questi interessi! Grazie ma per ora non ho intenzione di modificare l'approccio di Cinequale...
    Quanto al film, non credo sia molto nelle tue corde :-)
    ciao

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