25 gennaio 2013

FILM AL CINEMA - "The Master" di Paul Thomas Anderson

Avviso: l'articolo rivela dettagli della trama del film
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Difficile recensire questo film considerando che il tema trattato riguarda poco la nostra cultura italiana. Sembrerebbe che "The Master" si riferisca in qualche modo a Scientology, nota organizzazione che ha raccolto numerose adesioni nel mondo di Hollywood.
Il tema è il potere e semmai abbiamo pensato che il maestro del titolo potesse essere un individuo affascinante ci siamo sbagliati perché il personaggio di Dodd (Philip Seymour Hoffmann) è invece semplicemente uno squilibrato travestito da guida che domina un altro squilibrato, il Freddie interpretato da Joaquin Phoenix. Freddie, un ragazzone rimasto sconvolto dalla Seconda Guerra Mondiale, è un violento disadattato non meno di Dodd, che però lo accoglie con dolcezza nel suo limbo incantato, sostenuto da moglie figlia genero e dagli adepti tutti... Il giovane tenta anche una ribellione ma...è questione di ruoli: vittima e carnefice sono indispensabili l'uno all'altro. Non c'è esercizio di violenza fisica da parte del maestro: il potere è sottile, subdolo, lucidamente folle. Difatti allo stesso modo il film è lento, ci aspettiamo colpi di scena e invece niente...tutto avviene nell'esercizio fisico e spirituale del fidarsi, su e giù per la stanza, occhi chiusi. Al punto che il giovane Freddie pesta a sangue chiunque esprima un solo parere contrario all'opera del maestro. 
Durante l'intera vicenda il nostro adepto si comporta in maniera pericolosa: sempre pronto ad esplodere, truculento, inadeguato con le donne (particolarmente triste la scena con la femmina di sabbia che esprime il grande vuoto che lo pervade) ma apparentemente assai disinibito nel voler fare sesso sfrenato ovunque... Eeppure nell'epilogo lo troviamo a fare l'amore con una donna in maniera dolcissima, in una scena priva degli orpelli di perfezione coreografica inesistente nella realtà ma solo nei film dai protagonisti perfetti. La fotografia è davvero bella: mare e barca...simbolicamente importanti. I due attori sono eccellenti, anche se Phoenix gigioneggia un pochettino. Se ci si aspetta adrenalina non è questa l'opera adatta e per una visione ottimale si consiglia l'orario di prima serata.
Simona Ciammaruconi

1 commento:

  1. Veramente un bel film ! Lento, certamente, ma non abbastanza da consentire al vasto pubblico di cogliere e rielaborare a più livelli tutte le informazioni che con sottigliezza ci offre, nella splendida interpretazione dei due grandi attori citati. Insomma un film che va visto più volte, riletto con la testa e col cuore per cogliere i limiti dei nostri giudizi e pregiudizi. L'ambivalenza del Maestro si presenta per esempio dallo strano connubio di dialoghi a volte lenti , a volte concitati, con messaggi sottili che colpiscono il conscio e l'inconscio e che ci mostrano i limiti e le potenzialità insiti in ogni percorso di perfezionamento e crescita, dove protagonista indiscusso è l'Uomo, indifeso e fragile, pieno di imperfezioni ma sorprendentemente imprevedibile.
    Alessandro

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