2 maggio 2013

FILM AL CINEMA - "Iron Man 3" di Shane Black

Avviso: l'articolo rivela dettagli della trama del film
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Anche i supereroi cambiano: Tony Stark, reduce dalle imprese raccontate in "The Avengers", si presenta più introspettivo e meno sicuro di sé, ha notevolmente ridotto il suo tasso di maniacalità ed accusa attacchi di panico. La mutazione del personaggio è interessante e appare anche psicologicamente non così inverosimile, pur rimanendo nell'ambito dei canoni di appartenenza e prevedibilità consentiti ad un blockbuster hollywoodiano. A ciò fa da contraltare lo sbugiardamento dell'antagonista apparentemente terribile, liquidato a neanche metà film in modo indecoroso (povero Ben Kingsley, scomodato per una parte così ingrata!) per far emergere il vero vilain - questo sì veramente difficile da fronteggiare -, nella descrizione del quale viene riproposto il classico tema del complesso di inferiorità che può generare il suo opposto, con tanto di delirio di onnipotenza (e qui il buon Guy Pearce se la cava bene, mostrando i suoi muscoli e sfoderando il suo ghigno rodato).
Ma, se in questo terzo episodio il percorso del protagonista acquisisce qualcosa di nuovo, la sceneggiatura non ha poi il coraggio di sviluppare a fondo lo spunto iniziale. Rimasto solo e disarmato, Stark sembra ripartire da zero, scendendo in campo innanzitutto sul piano umano: chiede aiuto ad un bambino (e quindi si apre anche all'affettività in una proiezione paterna) e ad un suo fan (che in un'altra circostanza avrebbe magari tenuto spregiativamente a distanza). Lo vediamo poi industriarsi per ricostruire un suo armamentario d'assalto in maniera amatoriale. Sarebbe stato interessante approfondire questo aspetto (l'eroe senza armatura) ma, per il gran finale, tornano in scena gli automi addirittura moltiplicati e ancor più tecnologici.
Per il resto c'è ben poco di nuovo e prevale l'ordinaria amministrazione, con una messinscena tanto professionale e fracassona quanto ormai fondamentalmente prevedibile. Per gli appassionati di fanta-action c'è comunque da divertirsi, con un buon mix di suspense e azione. Ma se ci si aspetta il riavvio della saga attraverso un'iniezione di autentica originalità si può rimanere delusi.
Pier 

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