4 ottobre 2013

FILM AL CINEMA - "L'intrepido" di Gianni Amelio

Avviso: l'articolo rivela dettagli della trama del film
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La prima scena è molto efficace: si svolge tra le impalcature di un grande edificio e rende fortemente l'idea di quello che è il lavoro manuale e pericoloso degli operai specializzati. Antonio Pane, personaggio dal nome significativo che indossa con diligenza la tenuta di sicurezza, nei momenti di pausa studia per conseguire un diploma superiore. Lo ritroviamo poco dopo come cameriere in un locale notturno e più in là con la sua bici, mentre attacca manifesti pubblicitari per le strade. Allora ci viene da pensare che questo protagonista sia un grande lavoratore e scopriamo di lui che è separato e che ha un figlio artista suonatore di sax, col quale condivide un tenero ed equilibrato affetto. Il tema del lavoro man mano diventa sempre più ripetuto...perché lo vediamo conducente di tram, addetto alla pulizia degli stadi, alla consegna delle pizze a domicilio, sarto, ecc. Basta indossare una divisa diversa per assumere il ruolo adatto a quella. Scopriamo così che il suo compito consiste nel rimpiazzare i lavoratori che per svariati motivi devono assentarsi dal loro posto per un'ora, un giorno o più.
Difficile per Antonio, nonostante le fatiche degli incarichi che svolge diligentemente, mettere da parte qualche guadagno perché il suo "datore di lavoro" è un personaggio di uno squallore unico che evidentemente lo sfrutta anche per incarichi riprovevoli. A questo il nostro buon Pane si ribella trovandosi così ancora più solo. Ma, come in tutte le storie tristi da manuale, una fanciulla malinconica e solitaria come lui sembra rianimarlo di speranza, quella che ci fa pensare che il denaro non è tutto nella vita. 
L'insieme però si scompone in incomprensioni e vuoti che lasciano interdetti noi della platea. Quindi la narrazione termina lasciandomi nell'incompletezza. Nessuna catarsi. Antonio Pane affronta le umiliazioni con innocenza disarmante ma, secondo me, i rapporti tra i protagonisti non sono sviluppati ed io non ne ho compreso l'evoluzione o l'involuzione. Come se mancasse un pezzo al film. 
Antonio Albanese è bravissimo. Il figlio sassofonista a me personalmente è risultato irritante sia come attore che come personaggio. Carina Livia Rossi. Alessandra Ceccarelli, col suo viso triste, ha partecipato con un cameo in qualità di ex moglie del protagonista. 
Simona Ciammaruconi

1 commento:

  1. Ciao Simona,
    inizialmente questo film mi interessava (l’avevo anche segnalato nella rubrica dei titoli in uscita), poi da qualche racconto di chi è andato a vederlo mi sono dissuaso dall'andarci a mia volta. E la tua recensione mi conferma ulteriormente l’idea di un’opera che non aiuta a vivere…

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