31 ottobre 2014

FILM - "Sogni di gloria" di John Snellinberg

Oltre a richiamarsi alla commedia all'italiana (fin dalla struttura in due episodi, come si usava una volta), "Sogni di gloria" ammicca al cinema d'azione nostrano, a partire dalle musiche affidate ai Calibro 35 fino ad una messinscena che riprende stilemi da spaghetti-western ricontestualizzandoli nella dimessa quotidianità contemporanea, delineata non senza evidenti tratti di squallore.
Il film, realizzato da un collettivo che si è dato il nome di John Snellinberg, è giocato essenzialmente sull'impatto formale - narrazione frammentata, personaggi sopra le righe, dialoghi che aspirano ad una grottesca icasticità, regia che ricerca l'effetto, colonna sonora straniante - e raggiunge di conseguenza risultati per lo più manieristici. Il secondo episodio è il più riuscito, grazie soprattutto alla resa dei conti - al tavolo da gioco - tra i due personaggi interpretati da Carlo Monni e da Giorgio Colangeli: un vero e proprio "duello" dal respiro epico-caricaturale, memore dei toni e delle modalità rappresentative proprie dei diversi titoli che negli anni '60/'70 avevano come protagonisti Django, Sartana & co.
Bravura degli attori e padronanza del linguaggio cinematografico a parte, "Sogni di gloria", dal punto di vista esistenziale, non offre grandi spunti. Come opera di intrattenimento è discreta.
Pier

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