9 febbraio 2017

FILM al cinema - "Smetto quando voglio - Masterclass" di Sydney Sibilia

Dopo tre anni ecco nelle sale il sequel di Smetto quando voglio. Rispetto a questo il nuovo episodio arruola altri attori, allunga la durata, punta a gag sempre più esagerate e rinuncia ai virtuosismi formali di marca psichedelica in favore di uno stile più convenzionale. Rinuncia però anche a spingere sul pedale del cinismo e questo è un guadagno non da poco (sarà che la banda dei ricercatori - che arriva a ben nove componenti - passa stavolta dalla parte della legge).
L’avvio è un po’ macchinoso, proprio perché questo Masterclass cerca di riallacciarsi in modo narrativamente troppo dettagliato al primo episodio. Ma andando avanti il film prende quota ed inanella una serie di sequenze estremamente divertenti, dove l’inventiva e la comicità non mancano. Sceneggiatura ben congegnata (sia in termini di ritmo narrativo che di dialoghi), regia coinvolgente, attori in gran forma.
Peccato che l’opera si concluda senza un epilogo, in quanto rimanda al terzo episodio (Ad Honorem), girato assieme al secondo. E’ una pessima abitudine di questi ultimi anni - inaugurata dai blockbuster americani - che tende ad uniformare la fruizione cinematografica a quella televisiva, accostando la pellicola per le sale all’episodio di una serie tv a puntate: ma non si tratta della stessa cosa, se non altro perché in quest’ultimo caso la sospensione della vicenda rientra proprio nella specifica - e dichiarata - modalità narrativa del contesto, mentre nel primo caso lo spettatore - non informato preventivamente e piantato in asso sul più bello - può uscire dal cinema sentendosi, a ragion veduta, preso in giro.
Pier

Nessun commento:

Posta un commento