24 dicembre 2012

FILM AL CINEMA - "La parte degli angeli" ("The Angels' share") di Ken Loach

La commedia c'è - a tratti piuttosto divertente - ma lo sfondo è drammatico. Alle sequenze dove la narrazione è più distesa e leggera si alternano siparietti comici (con qualche tocco di volgarità) ma anche momenti di tensione e di violenza, fino ai limiti della brutalità, i quali, proprio per la modalità realistica di rappresentazione, possono risultare disturbanti per spettatori particolarmente sensibili. Nella seconda parte del film si aggiunge poi un ulteriore registro, quello del thriller sul furto sofisticato, che si riallaccia a certi celebri titoli hollywoodiani rovesciandone però la prospettiva, con protagonista un sottoproletario interpretato da un attore pressoché sconosciuto al posto del ladro gentiluomo con il volto della star di turno.
Il perno dell'opera sono i personaggi, seguiti con un approccio che a prima vista può sembrare quasi documentaristico ma che non nasconde la partecipazione umana dell'autore nei confronti dei loro vissuti sofferti. E, nonostante tutte le traversie raccontate, la vicenda lascia spazio alla speranza, sotto forma della possibilità di un nuovo inizio che si attua attraverso la sottrazione (della quale nessuno probabilmente si renderà mai conto) di qualche litro di un whisky pregiatissimo. La morale proposta da Ken Loach è quindi quella di una sorta di Robin Hood cinematografico aggiornato ai tempi: rubare un'inezia del superfluo agli straricchi per dare un'occasione di riscatto ai diseredati. In tal senso risulta fondamentale la descrizione del contesto dei cultori dei malti pregiati, tanto elegante e snob da stridere a paragone con le miserie e le difficoltà quotidiane dei protagonisti: tale accostamento sembra avere la funzione di indurre nello spettatore l'empatia nei confronti del colpo messo in atto da questi ultimi. Senza infierire però sull'arte stessa della degustazione, che diviene per il personaggio principale un autentico interesse costruttivo.
Nel suo approccio così esplicitamente orientato, "La parte degli angeli" è difficile che possa essere un film per tutti i gusti. E probabilmente l'autore non si è nemmeno proposto questo obiettivo.
Pier

Nessun commento:

Posta un commento