18 aprile 2013

FILM AL CINEMA - "La città ideale" di Luigi Lo Cascio

Al suo esordio dietro la macchina da presa, Lo Cascio si propone come autore a pieno titolo (soggetto e sceneggiatura sono interamente suoi, come anche il ruolo del protagonista) e punta in alto, con un thriller esistenziale che si richiama a Petri e a Fellini, per citarne solo un paio. L'impegno è lodevole ed il film ha dalla sua notevoli pregi. Grazie ad un'attenta combinazione tra scrittura, soluzioni di regia e scelte di recitazione - e con il contributo non secondario di colonna sonora e fotografia - l'autore giunge ad elaborare una cifra stilistica originale ed affascinante. Nonostante il ritmo sia programmaticamente lento, con una narrazione a base di molti tempi sospesi, l'opera cattura l'attenzione grazie ad una notevole capacità di impatto emotivo, affidata soprattutto alle atmosfere, all'evidenza data alle immagini ed ai dialoghi, come anche alle variazioni oniriche.
Man mano che la vicenda si sviluppa risulta sempre più chiaro che i fatti raccontati alludono a qualcos'altro: la storia manifesta quindi sempre più la sua valenza simbolica ma, al contempo, personaggi e ambienti rimangono ancorati concretamente alla realtà, addirittura contestualizzati attraverso precisi riferimenti storico-sociali e politico-culturali. Ed è proprio da questo contrasto che possono nascere le prime perplessità: sospeso tra la stretta aderenza agli eventi narrati e la loro possibile interpretazione metaforica, lo spettatore può iniziare a sentirsi un po' confuso...per restare poi, al termine della visione, con un grande punto interrogativo: cosa vuole dire questo film? Il risultato è eccessivamente criptico e provare a decodificarne il senso non è impresa facile. Le chiavi di lettura possibili sono diverse e, a seconda di quale si adotta, il messaggio veicolato cambia: lo stesso epilogo può essere visto alternativamente come desolante o aperto alla speranza. E quindi: onore al merito per le capacità dimostrate ma se l'esito risulta incomprensibile è evidente che c'è qualcosa che non quadra.
Pier

2 commenti:

  1. E bravo Luigi Lo Cascio sia come protagonista del film (la sua recitazione non delude mai) che come autore della sua opera prima. Il limite del film sta - però - nel suo finale senza un vero e proprio epilogo che lascia un po' spiazzati e perplessi. Anche l'atmosfera noir a tratti si fa un po' troppo pesante. Nel complesso - comunque - una prova cinematografica convincente e di tutto rispetto.

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    1. ...direi che su questo film siamo fondamentalmente d'accordo :-)

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