31 gennaio 2012

FILM AL CINEMA - "Pina" di Wim Wenders

La danza della vita
Racconta Wim Wenders: “Prima il movimento non mi impressionava, lo davo per scontato, uno si muove e basta...tutto si muove. Poi, quando scoprii gli spettacoli di Pina Bausch, fu un'esperienza che mi cambiò la vita. Il modo di danzare di quelle persone in scena, per me totalmente ignoto, mi commuoveva come nient'altro prima, fino a farmi scoppiare a piangere senza ritegno".
Ecco, di fronte al film, mi sono trovata nello stesso stato d'animo appena descritto dal regista. 
(Solo per pignoleria, vorrei ricordare che Wenders è colui che ci ha donato il capolavoro "Il cielo sopra Berlino" - "Der Himmel über Berlin").
Il merito di questo maestro - e gliene siamo grati - è quello di aver portato al pubblico delle sale la grandiosa espressione artistica di Pina Bausch attraverso un film semplicemente meraviglioso, nel senso letterale del termine: le meraviglie dell'esistenza attraverso la danza, quella della vita. Meraviglie intese come esperienze: dolore, pianto, sgomento, impotenza, risata, gioia, innocenza, amore... Il sentire diventa gesto e non più espressione accademica che rende il danzatore formale e legato all'estetica.
Pina Bausch si è differenziata dal balletto tradizionale, liberando i suoi artisti dai costumi e vestendoli con abiti "normali", quali sottovesti, completi da giorno, semplici vestiti; ha liberato il palco da esibizioni scenografiche mettendo in luce voci, parole, oggetti, respiri per rappresentare l'alienazione della società moderna; ha voluto dai danzatori l'interpretazione dei loro personali sentimenti: la danza dell'anima.
Nel film, che ripropone il percorso coreografico della Bausch, ammiriamo la danza in siti particolari quanto reali: incroci, ferrovie, saloni, luoghi acquatici. In "Caffè Muller" per esempio, la Bausch rievoca la sua infanzia, quando, rannicchiata sotto il tavolo del ristorante del padre, ne soffriva il clima di desolata solitudine.
Il film è una risposta corporea dei sentimenti. E il corpo dei danzatori non mente: sublima il significato delle azioni e restituisce a noi spettatori i nostri stessi stati d'animo, quelli difficili da descrivere a parole perché non vorremmo mai vedere depauperati i nostri pudori, le storture del vivere, i sogni, le aspettative, il sentire più intimo ed imperscrutabile, che sia gioia o sofferenza.
"Pina" è un atto d'amore profondo verso le centomila cose dell'universo creativo, i suoi interpreti ci raccontano con dolcezza infinita il loro percorso con la Bausch della quale oggi emerge l'immortalità leggera e indispensabile.
"Danziamo" diceva Pina Bausch "altrimenti siamo perduti!"
Simona Ciammaruconi

2 commenti:

  1. Gran belle righe Simona!...
    E Gran bel film anche, sicuramente..
    Purtroppo io l'ho visto in streaming (quando ancora si poteva) ..e mi sono persa effetti speciali e musiche ad alto volume..
    Film a parte, la Danza aiuta a vivere!!

    RispondiElimina
  2. ...concordo. E in questo caso il cinema mette in scena la danza come percorso che può aiutare a vivere...
    "Pina" mi ha trasmesso un grande amore per la vita...e la dimensione emotiva evocata dal film l'ho ritrovata pienamente nella recensione...grazie Simona :)

    RispondiElimina