28 febbraio 2012

FILM AL CINEMA - "Paradiso amaro" ("The Descendants") di Alexander Payne

Per quanto affronti una tematica estremamente drammatica, la vicenda in se stessa, a seguirla dall’inizio alla fine, può anche veicolare un messaggio costruttivo. Ma il film non è di quelli che aiutano a vivere, almeno non tutti e non direttamente.
Se il registro narrativo alterna commedia e dramma, la cifra stilistica, improntata alla semplicità ed alla misura, ricerca un approccio realistico, a partire dalla scelta di utilizzare una star come George Clooney in controparte (lui che di solito interpreta dei soggetti vincenti qui veste i panni di un uomo in difficoltà, a tratti goffo ed impacciato), evitando di fare ricorso ai consueti artifici cinematografici volti a sollecitare un'immediata adesione emotiva. Ed è proprio questa modalità di racconto "distaccata" che non permette una reale partecipazione nei confronti dei vissuti dei personaggi, comunicando sulle prime un'impressione di freddezza. Nonostante ciò, la rappresentazione del dolore è invece notevolmente insistita, dalle inquadrature che vi indugiano alle scene di dialogo, col risultato di appesantire non poco lo spettatore. Inoltre il film è eccessivamente parlato e risente di una certa lentezza nel ritmo. Solo la presenza della bambina (Amara Miller) alleggerisce ogni tanto l’atmosfera, mentre l’espediente della voce over del protagonista conferisce a tratti una maggiore incisività alla narrazione. Ma non bastano a risollevare il tono generale dell’opera e, ad una visione complessiva, c'è il rischio che "Paradiso amaro" lasci piuttosto una sensazione di malessere.
Pier

1 commento:

  1. Personalmente non l'ho trovato così "amaro" come film. Non tratta di certo un bel tema, insomma. Morte e tradimento da parte della moglie. Ma l'atmosfera isolana, e le note hawaiiane che accompagnano la colonna sonora, la ben recitata goffaggine di Clooney, incorniciano il centro del film e indirizzano il pubblico verso il suo vero significato ossia, il suo ritrovato rapporto con le figlie, il dedicarsi alle cose importanti, quelle che davvero contano.
    E' un personaggio che non crolla dopo l'impatto devastante che subisce, ma anzi, si fortifica, e ricostruisce la Sua famiglia.
    Sapendola ascoltare, sapendola assecondare.

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