29 febbraio 2012

FILM - “Il più bel gioco della mia vita” (“The Greatest Game Ever Played”) di Bill Paxton

Tratto dal romanzo omonimo di Mark Frost (che a sua volta rielabora una storia vera), “Il più bel gioco della mia vita”, per confezione e tematica (prodotto a Hollywood dalla Walt Disney, incentrato su una competizione di golf) potrebbe far pensare ad un’opera seriale, come se ne sono già viste tante. Certo, le convenzioni del genere sportivo vengono rispettate e la vicenda sulle prime potrebbe non sembrare così originale… Come in altri casi, non è nella trama che si trova la particolarità ma nel modo in cui questa viene raccontata. E’ proprio l’incisività della messinscena che conferisce al film quel vigore espressivo in grado di allargare la narrazione ad una dimensione archetipica da favola contemporanea. Fondamentale in tal senso la rielaborazione di stilemi tratti dal western, a partire dalla caratterizzazione iconica di alcuni personaggi fino all’uso di una sospensione quasi da duello prima dei momenti cruciali della sfida. Suggestiva la fotografia retrò di Shane Hurlbut e notevole la regia di Bill Paxton, che riesce ad armonizzare ricercate soluzioni linguistiche (dai movimenti di macchina alle angolazioni di ripresa) con un dosaggio intelligente degli effetti digitali, ritrovando un respiro da cinema classico. Ottima prova anche da parte del cast, di cui si ricordano soprattutto Elias Koteas e Stephen Dillane.
(Ri)proponendo lo sport come metafora della vita e (ri)affermando il diritto di perseguire le proprie aspirazioni anche se osteggiate da famiglia e contesto sociale, “Il più bel gioco della mia vita” centra l’obiettivo di coinvolgere emotivamente lo spettatore, proponendogli uno spettacolo in grado di farlo evadere dall’ordinario, proiettandolo all'interno di una competizione avventurosa e purificandolo quindi dagli istinti aggressivi, per poi farlo uscire dalla visione arricchito da un messaggio che, fuor di metafora, può riguardare anche la sua vita quotidiana. Film come questo possono aiutarci a vivere meglio.  
Pier

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