29 aprile 2012

FILM AL CINEMA - "John Carter" di Andrew Stanton

Tratto dal romanzo "Sotto le lune di Marte" di Edgar Rice Burroughs, "John Carter" è un action-fantasy che non si solleva dalla media degli analoghi prodotti hollywoodiani. L'adattamento (alla sceneggiatura hanno collaborato Mark Andrews, Michael Chabon e il regista) è convenzionale e la narrazione non diventa mai pienamente coinvolgente sia per una certa prevedibilità che per qualche lungaggine che a tratti rallenta non poco il ritmo. I personaggi restano in gran parte all'interno degli stereotipi, soprattutto i due protagonisti (John Carter e Dejah Thoris), interpretati da attori (rispettivamente Taylor Kitsch e Lynn Collins) che non hanno il carisma necessario a conferirgli neanche una statura puramente iconica. Molto più interessanti - seppur comunque di non grande originalità - gli alieni della tribù dei Thark, soprattutto il re Tars Tarkas (un Willem Defoe in motion capture), mentre i dominatori Therns sono descritti in modo abbastanza sbiadito e Mark Strong, nelle vesti del loro capo, fa il suo mestiere apparentemente senza troppa convinzione. Resta l'indubbia tenuta spettacolare ma senza nessun guizzo particolare neppure da parte della regia.
E' curioso come Andrew Stanton condivida col suo collega della Pixar Brad Bird un simile percorso cinematografico: entrambi registi di cartoon di notevole spessore per la celebre casa di produzione ("A Bug's Life", "Alla ricerca di Nemo" e "Wall-E" il primo, "Gli incredibili" e "Ratatouille" il secondo), debuttano - a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro - nel live action con due blockbuster movimentati (rispettivamente "John Carter" e "Mission Impossible: Protocollo Fantasma"), analoghi nell'ordinarietà della confezione e nell'anonimato dell'esecuzione. Viene da chiedersi come mai ad Hollywood negli ultimi tempi sia così difficile trovare una buona sceneggiatura al di fuori dell'ambito dei film d'animazione.
Pier

1 commento:

  1. Come (quasi) sempre accade l'adattamento cinematografico di grandi romanzi finisce col deludere il lettore/spettatore. Non sfugge a questo enunciato "John Carter", il film riprende quanto narrato nel primo (e mi sembra parte del secondo) volume della saga dedicata a John Carter da Burroughs (il papà di Tarzan) che comprende ben 6 libri. La saga fu iniziata nel 1912, da qui il film in uscita nel 2012 per ricordare il centenario si suppone, quando molte delle moderne "attrezzature" spaziali non erano neanche immaginabili. Ed ecco che infatti John Carter dopo essersi addormentato in una grotta si risveglia su Marte (non viene spiegato il perché o come), nel film egli invece incontra un Tern e addirittura l'uccide impossessandosi di un congegno che lo porta su Marte...necessità cinematografiche si dice, tuttavia qui come altrove nel film si abusa di questa pur lecita libertà e quello che era un romanzo agli esordi della fantascenza basato interamente sull'azione, sull'avventura, rispetto a tecnologia e invenzioni spaziali (ricordiamoci era il 1912) che saranno invece il motore della fantascenza anni 40-50, ebbene nella trasposizione quello che manca alla fine è proprio l'aspetto avventuroso, coinvolgente, del libro, mentre si punta molto sulla storia d'amore, pur presente nel libro, con il risultato che la pellicola manca di scorrevolezza, non incide, non coinvolge, a volte si fa difficoltà a seguire il filo narrativo...insomma abbiamo aspettato 100 per la trasposizione cinematografica di una delle saghe di fantascenza più avvincenti mai scritte....l'elefante ha partorito il topolino, peccato!

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